Crotone - Strappata la targa che ricordava il primo danneggiamento dell'opera dedicata ai migranti salvati

La “San Nikolaos”, simbolo di speranza e accoglienza, di nuovo nel mirino dei vandali

A cura di Redazione
12 ottobre 2025 13:18
Crotone - Strappata la targa che ricordava il primo danneggiamento dell'opera dedicata ai migranti salvati -
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CROTONE – È stata strappata la targa commemorativa che ricordava il primo danneggiamento della San Nikolaos, l’opera d’arte realizzata da Massimo Sirelli.

Il primo atto vandalico risale al 20 maggio 2024, quando la barca, collocata all’ingresso di Parco Pitagora, fu gravemente danneggiata da un incendio doloso. In seguito a quell’episodio, l’imbarcazione era stata restaurata e accanto ad essa era stata posta una targa con la scritta: “San Nikolaos, hai sfidato il mare della speranza ed hai resistito alle fiamme dell’ignoranza.”

Da alcuni giorni, però, anche quella targa è stata rimossa dal punto in cui la barca aveva preso fuoco, luogo in cui era stato installato un cartello commemorativo per ricordare l’episodio e il valore che l'opera porta con sé.

La “San Nikolaos” è un’opera dell’artista calabrese Massimo Sirelli, conosciuto per le sue creazioni dal significato sociale. L’imbarcazione è una nave lunga dodici metri, approdata nel porto di Crotone il 22 marzo 2022 con a bordo dodici migranti di nazionalità curdo-irachena e curdo-iraniana.

La trasformazione del relitto “San Nikolaos” in opera artistica è un inno all’accoglienza, all’inclusione e alla vita, un modo per sancire il legame profondo della Città di Crotone con il Mediterraneo e con le storie di chi attraversa il mare in cerca di salvezza. L’opera, riverniciata dopo l’incendio, è stata poi nuovamente collocata all’ingresso di Parco Pitagora, divenendo un punto di riferimento per la memoria collettiva.

Durissimo il commento dell’associazione Io Resto, che ha denunciato pubblicamente l’episodio sulla propria pagina facebook:
“Ancora una volta ci troviamo a denunciare l’ennesimo atto vandalico subito. Un gesto che ferisce, che genera rabbia e lascia senza parole, che non si spiega, ma non ci ferma.”

Un nuovo atto che colpisce non solo un’opera d’arte, ma anche un simbolo di speranza, resistenza e umanità che racconta, attraverso la sua storia, il valore dell’accoglienza e la memoria di chi affronta il mare per un futuro migliore.

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