Crotone - Successo per lo spettacolo “Il canto delle Troiane” del Liceo Classico

Crotone - Sabato 31 maggio, nella suggestiva cornice della Torre Aiutante del Castello di Carlo V di Crotone, si è tenuto lo spettacolo teatrale “Voci di cenere...

A cura di Redazione
02 giugno 2025 18:00
Crotone - Successo per lo spettacolo “Il canto delle Troiane” del Liceo Classico -
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Crotone – Sabato 31 maggio, nella suggestiva cornice della Torre Aiutante del Castello di Carlo V di Crotone, si è tenuto lo spettacolo teatrale “Voci di cenere – Il canto delle Troiane”, realizzato dalla compagnia “Theanò” del Liceo Classico Pitagora. Un’opera intensa e corale che ha saputo dare voce al dolore, alla forza e alla dignità delle donne troiane, dopo la caduta della loro città.

Non è il racconto degli eroi a dominare la scena, ma quello dei vinti, delle donne trascinate dalla guerra in un destino segnato dalla sconfitta, ma non dalla resa. Tra pietre antiche e passaggi nascosti, la narrazione prende forma grazie a un Prologo interpretato da Angela Ferlaino e Asia Pirillo, che introduce lo spettatore in un’atmosfera sospesa tra mito e memoria.

Sul palcoscenico, Giada De Fine è una maestosa Ecuba, regina e madre devastata ma fiera; Assunta Mannolo porta in scena il dolore muto di Andromaca, simbolo di perdita e maternità violata; Valeria Ursino, nei panni della lucida e tragica Cassandra, accende la scena con la sua fiaccola di verità. E poi Noemi Leone, in una Helena ambigua e struggente, simbolo di una colpa non sua e di una guerra forse mai voluta.

Accanto alle protagoniste, le donne del popolo, interpretate dal coro composto da Michela De Marco, Greta Nicoletta, Aurora Oppedisano, Eugenia Spina, Ludovica Tarsia, Valentina Vallies, danno corpo a un’umanità smarrita che si interroga: “Che ne sarà di noi?”

Completano il cast Irene Parretta e Dionisia Scalera nei panni di Taltibio, portavoce di un potere che impone, ma che vacilla nel confronto con l’umanità delle sue vittime; Gianluca Scotto è un Menelao diviso tra vendetta e seduzione; Saverio Vaglico incarna la brutalità di Agamennone, emblema della forza cieca e arrogante.

Lo spettacolo, diretto con sensibilità dal regista Francesco Franco del Teatro della Libellula, ha saputo unire impegno scenico, passione e profondità. La scenografia firmata da Angelo Gallo ha trasformato la Torre in un palcoscenico evocativo, essenziale e denso di pathos, dove la pietra è diventata parte viva del racconto.

“Voci di cenere” è il frutto del laboratorio teatrale del Liceo Classico Pitagora, nato all’interno del progetto Teatro dell’Accorgersi, finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Un percorso formativo che, grazie alla guida dei docenti referenti prof.ssa Angela Bifano e prof. Pasquale Aceto, ha trasformato il teatro in uno strumento educativo e culturale di grande valore.

Fondamentale il sostegno e la visione della dirigente scolastica prof.ssa Natascia Senatore, che ha creduto nel teatro come linguaggio universale capace di formare coscienze, promuovere consapevolezza civica e offrire strumenti di espressione autentica.

Lo spettacolo è stato un’occasione per vivere e condividere temi eterni come la guerra, la solitudine, la dignità, il dolore e la speranza.

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