Crotone - Un segnale di speranza e di pace, davanti quel mare che è "libertà"

Crotone – La città non dimentica quei giorni, fatti dalle immagini di un mare che ha restituito dei corpi, e di un via vai dal PalaMilone dove, sul parquet, vi erano sistemate delle bare, tra cui quel...

A cura di Redazione
19 dicembre 2023 14:22
Crotone - Un segnale di speranza e di pace, davanti quel mare che è "libertà" -
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Crotone – La città non dimentica quei giorni, fatti dalle immagini di un mare che ha restituito dei corpi, e di un via vai dal PalaMilone dove, sul parquet, vi erano sistemate delle bare, tra cui quelle bianche.

Il 26 febbraio morirono cento persone, di cui due sono sepolte presso il Cimitero di Crotone. E proprio li di fronte, tra il mare e il sole, sorge una stele che ricorda quel naufragio, con un simbolo di pace e di speranza.

La stele è un dono dell’associazione Crotone in Fiore e Metalgrond Caccia, con elaborazione grafica del professor Santo Cuozzo dell’Istituto Pertini Santoni di Crotone e lo studente Elio Libonati.

Presenti questa mattina gli studenti dell’istituto Pertini Santoni di Crotone, durante la cerimonia di inaugurazione della stele, alla presenza di Caterina Cotroneo, dell’Associazione Crotone in fiore, e di Filly Pollinzi, assessore alle Politiche Sociali: “E’ un segno di partecipazione al dolore delle vittime e delle loro famiglie – ha dichiarato Caterina Cotroneo un inno alla pace perchè questa stele rappresenta una nuova nera al cui interno vi è l’insegna pace, e dei bambini che puntano ad una stella come simbolo di pace e di luce. Scappati dal loro paese per vari motivi, il mare purtroppo non ha consegnato quest’idea di libertà”.

L’idea è nata dalla Cotroneo, docente dell’Istituto Pertini Santoni: “Il nostro è un messaggio di pace e speranza, speranza che è stata distrutta“, ha dichiarato lo studente Elio Libonati, dell’indirizzo Grafico Pubblicitario, coadiuvato dal docente Santo Cuozzo: “Questa situazione ha toccato tutti noi, scuole, istituzioni, la società civile, e dobbiamo ricordare che tutti sono stati vicini alle persone sopravvissute e ai loro familiari. Il messaggio è di pace, affinchè queste vicende non accadano più”, è il monito del docente Cuozzo.

Sui fatti di Steccato di Cutro vi è un progetto itinerante nelle scuole del crotonese, a cura di Vincenzo Montalcini, giornalista, e dell’attore Francesco Pupa: “Questo permette agli studenti di riflettere sul tema dell’immigrazione che ci riguarda da vicino. Crotone, in quei giorni, si è unita al dolore delle famiglie delle vittime ma ha dimostrato anche un grande senso di solidarietà, di umanità e di compattezza. Ha dimostrato il suo grande cuore. Quest’opera è un ricordo ma anche uno stimolo a continuare sulla strada dell’accoglienza e dell’attenzione per l’altro. Come Comune, con il progetto “l’Umanità Raccontata” stiamo entrando nelle scuole per raccontare ai ragazzi la tragedia di Cutro e stiamo trovando tanta partecipazione. Ringrazio l’associazione Crotone in Fiore per questa donazione che dimostra ancora di più quanta condivisione di questa tragedia permane nel cuore della person“, sono le parole dell’associazione Filly Pollinzi.

Ai piedi della stele una poesia della docente Caterina Cotroneo, “Tu mi chiedi per oso il mare che inghiotte, e promette sangue. Fuggo l’aria di piombo che fuma. Fumo la terra nera che rimbomba. Fuggo le catene che sventrano la libertà. Sulle onde i pugni chiusi, la mia disperazione portò, in cuore e in grembo il mio nome. Nelle profondità inquiete dell’abisso – chi sono ancora io non so più – Una croce o un abbraccio su una spiaggia mi attende”.

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