Cutro - La memoria si fa arte, l’omaggio di Angelo Nazionale alle vittime del naufragio
Cutro - Nella sala “Falcone e Borsellino", la città di Cutro si raccoglie in memoria delle 98 vittime, tra cui 35 bambini, del tragico nubifragio...

Cutro – Nella sala “Falcone e Borsellino”, la città di Cutro si raccoglie in memoria delle 98 vittime, tra cui 35 bambini, del tragico nubifragio che colpì la costa calabrese a Steccato di Cutro il 26 febbraio 2023. Il pittore tropeano Angelo Nazionale ha voluto rendere omaggio alle vittime innocenti attraverso un’opera intensa, vibrante nei colori quanto profonda nel significato. Un omaggio silenzioso ma potente. “Colori forti per un dolore che ancora lacera, colori vivi per far vivere un giorno che non può e non dev’essere dimenticato”, spiega l’artista.

Il quadro si caratterizza in diverse parti: in primo piano lo scafo degli immigrati tutto insanguinato; il mare tinto di rosso sangue; il rosa per rappresentare le morti di tante donne e bambini in balia delle onde. L’artista dipinge in lontananza sull’orizzonte la mano insanguinata che s’innalza sul mare per chiedere disperatamente aiuto. Questa mano però è solitaria e nessuno la prende in considerazione. Un quadro che, come evidenzia il maestro, vuole essere un ricordo senza un interesse politico né economico, vuole rappresentare il suo sentimento su una strage che resterà indelebile.
L’ispirazione per creare questa splendida opera, nasce dall’esperienza di Angelo Nazionale vissuto a bordo di una grande nave commerciale, la “Transoceanica Francesca”. L’artista ricorda che trenta uomini coreani erano su una scialuppa, il mare in tempesta e la loro nave incendiata, lui fu il primo a gettarsi fra le onde per salvarli, facendoli poi salire a bordo del mercantile. Il dipinto insomma, non vuole solo commemorare vittime innocenti, ma rappresenta un monito per tutte quelle persone preposte al salvataggio, scuotendo le coscienze e raccontando attraverso le sfumature di un pennello ciò che le parole spesso faticano a dire. Ancora oggi, a Steccato di Cutro, le onde alte sembrano portare con sé il dolore di quel giorno.
A. M. C.