Da Crotone a Roma: il successo di Domenico Todarello e del suo Strabbioni
Roma - C'è un cuore crotonese che batte per le strade di Roma, c'è un progetto nato per caso, come a sfidar la sorte, che oggi è diventato una realtà imprenditoriale...

Roma – C’è un cuore crotonese che batte per le strade di Roma, c’è un progetto nato per caso, come a sfidar la sorte, che oggi è diventato una realtà imprenditoriale di successo. Il cuore in questione è quello di Domenico Todarello e quel progetto è lo storico bar di via Silvio Tullio “Strabbioni” oggi ristorante e pasticceria.
Ma andiamo con ordine: è il 2007, Domenico insieme al suo inseparabile amico Antonio Scerra, dopo aver vivacizzato per anni la movida crotonese, decidono di partire alla volta della Capitale. Due “emigrati” del terzo millennio che hanno deciso di mettersi in gioco e reinventarsi. Nel bagagliaio dell’auto «una valigia di cartoni piena di sogni», in tasca pochi soldi, ma sufficienti per permettergli di investire su quello che presto sarebbe diventato un luogo simbolo della pasticceria e della ristorazione romana e non solo.
I due giovani rilevano la storica insegna e intraprendono un percorso imprenditoriale fresco e dinamico che sembra subito conquistare gli amanti del bere e mangiar bene. Inizia così la nuova storia dello Strabbioni firmata Todarello: «Andare via da Crotone – racconta Domenico – non è stato facile, così come non è stato facile abituarsi a una città come Roma ma l’entusiasmo di fare e di emergere hanno avuro la meglio anche nei momenti di sconforto».
Todarello e Scerra hanno superato le difficoltà e le paure, non si sono scoraggiati, anzi, hanno addirittura scommesso sulla seconda pasticceria più antica di Roma – nata nel lontano 1888 per servire addirittura la famiglia reale dei Savoia (ndr) – trasformandola nel tempo in una vera fabbrica di bontà e di servizi innovativi.
Mantenendo intatta l’eleganza degli spazi che regalano un’atmosfera decisamente regale, Domenico ha rivoluzionato il modo di presentare i propri prodotti, anche quelli più tradizionali. Neanche il lockdown lo ha fermato, anzi, proprio in quei mesi, si reinventa, studia, propone nuove idee e anche in questo caso vince. La pasticceria cresce, arrivano le prime gratificazioni, quelle dei clienti prima, e poi quelle delle riviste di settore che all’inimitabile caffè con la panna dello Strabbioni dedicano articoli e recensioni.

«La mia – aggiunge Domenico – è stata un’avventura sempre in salita, e forse è meglio così, mi preoccuperei della discesa. Posso dire con orgoglio che Strabbioni parla crotonese e sono pronto anche a tornare e ad investire e scommettere sulla mia terra puntando soprattutto sui giovani».
Todarello anticipa infatti un nuovo progetto in cantiere, una collaborazione con una storica azienda di ristorazione collettiva, che opera a Crotone, per la realizzazione di una Ghost Kitchen, cioè un laboratorio invisibile che produrrà direttamente i prodotti ordinati per telefono e la consegna avverrà grazie ai corrieri gestiti dalla cucina stessa. Si tratta di un’attività già molto in voga in altre città italiane e che consentirà anche ai locali di avere in esclusiva i prodotti Strabbioni.
V.R.