Furto di farmaci oncologici a Mesoraca: pazienti senza terapie, danno da 750 mila euro

Dopo i colpi a Cirò Marina, la banda prende di mira la farmacia dell’Asp: medicinali appena arrivati sottratti durante la notte

A cura di Redazione
13 settembre 2025 14:22
Furto di farmaci oncologici a Mesoraca: pazienti senza terapie, danno da 750 mila euro -
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Un nuovo episodio scuote la sanità calabrese: nella notte tra il 10 e l’11 settembre, ignoti hanno svaligiato la farmacia territoriale dell’Asp di Mesoraca, in località Campizzi, portando via farmaci oncologici per un valore stimato di 750mila euro. Si tratta di medicinali ad alto costo destinati non solo agli abitanti di Mesoraca, ma anche ai pazienti di Petilia Policastro, Cotronei, Roccabernarda e Santa Severina.

Dopo i due furti avvenuti a giugno al poliambulatorio di Cirò Marina, per i quali era stato arrestato un uomo, sembra ormai chiaro che non si tratti di episodi isolati, ma di un fenomeno criminale sempre più strutturato. Secondo le prime ricostruzioni, i ladri sarebbero penetrati nella struttura passando da una finestra, per poi aprire i frigoriferi e impossessarsi dei farmaci appena consegnati il giorno precedente. L’azione mirata fa pensare che gli autori fossero informati sulla recente consegna di medicinali preziosi.

“Ogni farmaco rubato significa un paziente senza terapia e un costo doppio per il sistema sanitario”, commenta Flavio Ronzi, presidente di Unimpresa Federambulanze. “Non è solo un reato contro la sanità pubblica: è un attacco alla fiducia dei cittadini e alla sicurezza dei pazienti”.

Secondo gli esperti, la criminalità organizzata non mira soltanto ai medicinali, ma anche a dispositivi medici costosi come protesi, stent o pacemaker, difficili da tracciare e facilmente commerciabili sul mercato nero, anche online. Le strutture sanitarie italiane, dai magazzini alle sale operatorie, mostrano ancora troppe vulnerabilità, sottolineano le autorità.

La soluzione, secondo Unimpresa, passa da maggiore digitalizzazione, sistemi di sicurezza avanzati e controllo capillare delle forniture. Solo così, spiegano gli esperti, sarà possibile tutelare i pazienti, ridurre sprechi e costi e rafforzare la credibilità delle istituzioni sanitarie.

Il furto di Mesoraca è l’ennesimo campanello d’allarme: proteggere i farmaci significa proteggere la vita dei cittadini e blindare un sistema sanitario ancora troppo esposto a interessi criminali.

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