I resti del barcone dei migranti diventano la Croce: “Come Cristo hanno pagato un crimine non commesso”

I resti del barcone dei migranti diventano la Croce: “Come Cristo hanno pagato un crimine non commesso”

Non si perde tempo. Si corre, subito. Pescatori, donne, forze dell’ordine, volontari…. tutti su quella spiaggia dove è seminato il disastro. L’ennesimo. Sulla pelle degli altri.

“Sono andato subito sulla spiaggia di Steccato quel giorno – è il racconto di don Francesco Lo Prete, parroco di Le Castella  – ho visto  vestiti, scarpe, oggetti personali, c’erano legni un po’ sparpagliati”. 

Poi dopo due giorni i legni del relitto erano ancora più sparpagliati: “Correte, il mare cancellerà questo ricordo, poichè dobbiamo avere memoria di quello che è successo la domenica del 26 febbraio“, è il monito alla comunità di don Francesco.

L’umanità è corsa a Steccato di Cutro per soccorrere i migranti e, giorni dopo, l’idea di non perdere quei pezzi di legno. Una testimonianza forte, indelebile. La croce con i resti del barcone è realizzata dall’artista Castellese Maurizio Giglio.

Ieri tutte le parrocchie della Diocesi di Crotone hanno pregato per le vittime del naufragio durante la Via Crucis del primo venerdì di Quaresima: “Noi stessi ieri abbiamo celebrato messa per i migranti e benedetto la croce realizzata con i resti del barcone”. La croce rimarrà fino a domani in parrocchia, e poi sarà portata nella Chiesa di Steccato di Cutro dove vi sarà l’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina Angelo Panzetta insieme ai sacerdoti della zona per la via Crucis dei migranti.

Domani Domenica 5 marzo, ad una settimana dal naufragio di Steccato di Cutro in cui sono morti oltre sessantanove persone (è il numero odierno mentre stiamo realizzando questo servizio), sulla spiaggia vi sarà la via Crucis organizzata dalla Parrocchia, con le preghiere per le vittime del naufragio.

La croce ha un braccio simbolico sul cuore – continua a dirci il sacerdote – e questo legno del barcone è grezzo, duro, e porta una sofferenza atroce. Sul legno della croce è stato inchiodato un innocente, su questo legno della barca sono stati inchiodati tanti altri innocenti che pagano un crimine come Gesù, un crimine non commesso”. 

Il ritrovo è fissato alle 15,00 presso  Piazza Mare Ionio, mentre il rito della via Crucis si svolgerà  su via Parigi, vicino al mare dove hanno trovato la morte le persone scappate da terre incerte.

“Anche questi gesti come il legno della croce servono. Dobbiamo far sentire la nostra voce a chi regge le sorti dell’umanità: non vogliamo vedere più roba del genere. Abbiamo raccolto troppi cadaveri  non solo a Steccato ma anche a Le Castella, Isola, Botricello. Corpi senza vestiti, bambini. Siamo rimasti colpiti tutti da questa tragedia, e se non si interviene ne vedremo ancora”.

Un invito, dunque, a restare umani: “Noi siamo fortunati perchè siamo nati qui, abbiamo da mangiare ma c’è gente che non ha nemmeno da mangiare, e dobbiamo metterci una mano sul cuore”.

Leonardo Vallone
Danilo Ruberto