(VIDEO) “Il cinema è un punto di partenza, il teatro il mio primo amore”: Vincenzo Leto racconta Venezia
Vincenzo Leto e Nicodemo Bilotta nel cast del film “L’invisibile Filo Rosso” di Alessandro Bencivenga, presentato alla 82ª Mostra del Cinema
C’è stata un po’ di Crotone nei giorni scorsi alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia. Due nostri conterranei, Vincenzo Leto e Nicodemo Bilotta, hanno infatti fatto parte del cast del film L’invisibile Filo Rosso di Alessandro Bencivenga, presentato fuori concorso.
Vincenzo Leto, attore crotonese e ideatore del progetto “Guitti senza carrozzone”, da anni segue con passione i giovani talenti emergenti nel comune di Roccabernarda. Giovedì scorso Leto è stato premiato con una menzione speciale per la sua attività sul territorio durante la terza edizione del Festival della Restanza, ideato da “Io Resto” e svoltosi davanti al Teatro Scaramuzza, un riconoscimento che sottolinea il suo impegno culturale e sociale nella nostra terra.
Accanto a lui sul grande schermo c’è Nicodemo Bilotta, anch’egli originario di Roccabernarda, che porta un altro pezzo di Calabria nella prestigiosa rassegna veneziana.
Parlando della sua esperienza a Venezia, Vincenzo Leto ha raccontato in maniera schietta e spontanea: "La racconto come un’esperienza normale, nel senso che è una normale prassi di lavoro. Io preferisco il palco, stare sul set, più che questi ambienti dove si fa da tappeto rosso, dove comunque si gode un po’ del risultato. È un’esperienza bella, ma più che l’esperienza in sé mi interessa riflettere sul percorso che si è fatto.”
Poi sorride pensando ai grandi attori con cui ha condiviso il set:
“Trovarsi in un film con Al Pacino, Gerard Butler, Oscar Isaac, John Malkovich… tutti attori che da piccolo mi immaginavo in camera, poter lavorare con loro… è un punto di inizio, non di arrivo. Sono soddisfatto, e già sto costruendo quello che sarà il prossimo passo.”
E quando parla di Nicodemo Bilotta, la sua voce si anima di orgoglio: “E poi c’è Nicodemo, un ragazzo che ho visto crescere da piccolo, che ha lavorato sodo e si è ritagliato tempo e spazio per coltivare il suo talento. Nonostante non avesse la possibilità di studiare come avrebbe voluto, si è buttato a capofitto in questa avventura e ci sta dando grande soddisfazione. È un esempio per tutti i giovani: bravo, talentuoso, merita davvero questa strada, faticosa ma bella.”
Il discorso torna poi al suo primo amore: il teatro. “Per me il teatro rimane il primo amore. È un’esperienza completamente diversa, viva, con il pubblico: puoi sbagliare e non tornare indietro. È un gioco da funamboli, meraviglioso, dove ti butti senza rete. Il cinema invece ti protegge di più, hai una rete, ma è un’altra sfida: entrare subito nello stato d’animo, girare scene prima o dopo, è un altro tipo di fatica. Tra le due, però, il pubblico è quello che mi rende più vivo.”
Il film racconta la storia di Gennaro, un giovane infermiere ischitano che negli anni ’50 si trasferisce in Trentino e lavora nel manicomio di Pergine Valsugana, dove entra in contatto con Giovanni Anesini, un paziente ribelle che custodisce segreti e memorie dolorose della storia italiana.
Con un cast che include Ornella Muti, Massimo Bonetti, Lello Arena, Francesco Villa (Franz), Antonio Catania, Paco De Rosa, Rosario Terranova e le musiche di Giovanni Block, L’invisibile Filo Rosso rappresenta un’occasione importante per il cinema italiano e un motivo di orgoglio per la comunità crotonese.