"Il Diario da Gaza", il crotonese Fabio Carbone porta al mondo la voce di una giovane studentessa sotto le bombe

Un libro potente scritto insieme ad Amira che vive nel campo profughi di Khan Younis. A tradurlo in italiano sarà la crotonese Francesca Morrone

A cura di Redazione
13 settembre 2025 08:00
"Il Diario da Gaza", il crotonese Fabio Carbone porta al mondo la voce di una giovane studentessa sotto le bombe -
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Crotone - Uscirà il prossimo 8 ottobre, in occasione del secondo anniversario dell’invasione israeliana della Striscia di Gaza, “Il Diario da Gaza”, un libro curato dal crotonese Fabio Carbone e scritto insieme ad Amira, una studentessa del campo profughi di Khan Younis. Un'opera potente, nata nel cuore del conflitto, che racconta la quotidianità di una ragazza che continua a studiare mentre attorno a lei esplode l’inferno.

Carbone, fondatore dell’organizzazione internazionale Academics4Gaza (LEGGI QUI), ha spiegato come è nato il progetto: «Una notte, sotto i bombardamenti, Amira mi scrisse: “Non so se arriverò a domani, ma voglio che il mondo legga il mio diario”. Così è cominciato tutto».

Carbone Fabio (Carbone Fabio 11.9.2025)
Fabio Carbone

Da quel momento, giorno dopo giorno, tra connessioni instabili, esplosioni in sottofondo e rifugi improvvisati, le pagine del diario sono diventate un racconto in presa diretta: fotografie, riflessioni, scene di guerra e frammenti di normalità come lo studio, la cucina, il caffè sul fuoco. Fabio ha curato il testo mantenendo intatta la voce della giovane studentessa: «I suoi passaggi sono dolcissimi, incredibilmente mai rabbiosi, a differenza della mia introduzione. Abbiamo voluto lasciare tutto crudo, autentico, come uno schiaffo. Non per giudicare, ma per far sapere».

La prefazione è firmata da Luiz Oosterbeek, presidente del Consiglio Internazionale per la Filosofia e le Scienze Umane, e contribuisce a inquadrare l’opera nel suo valore storico e umano.

Amira racconta la morte del padre, carbonizzato dal fosforo, e l’assassinio dei suoi fratellini. Uno uscito per cercare medicinali, l’altro per procurarsi del cibo. Ma in mezzo all’orrore, ci sono anche immagini di speranza: il mare, l’unico punto con segnale internet, le lezioni online, il sogno della laurea. «È una giostra di dolore e di quotidianità – dice Carbone – un racconto che ci obbliga a guardare in faccia la realtà di Gaza, ma anche l’umanità di chi continua a vivere e a studiare in mezzo al nulla».

Amira (Carbone Fabio 11.9.2025)
Amira

Che futuro può esserci per Gaza? Fabio risponde con amarezza: «Il libro ha una fine, ma la storia no. Nessuno sa se Gaza esisterà tra un mese. Quello che è in atto è un genocidio, sostenuto anche da governi europei. È difficile parlare di pace mentre si legittima l’eliminazione di un popolo».

E aggiunge: «L’ipocrisia dell’Occidente è disarmante: come posso dire ai miei figli che giustizia, libertà, uguaglianza sono i nostri valori, se poi sosteniamo tutto questo?».

Alla domanda Cosa può fare ognuno di noi? Carbone non dà risposte assolute, ma invita a non restare immobili: «Serve coraggio, spirito critico e studio. Non bisogna avere paura. Durante il nazismo il mondo restò a guardare troppo a lungo. E oggi non possiamo permettercelo. Tutti possiamo fare qualcosa. Anche solo parlarne è un inizio».

E sempre da Crotone arriva un altro esempio concreto. La giovane Francesca Morrone, studentessa all’Università di Cosenza, ha deciso di tradurre gratuitamente in italiano l’intero testo: «Quando ha letto le bozze - spiega Carbone - ha voluto subito contribuire. Non servono gesti eroici, se ognuno fa la propria parte, qualcosa può cambiare».

Il Diario da Gaza è molto più di un libro. È una testimonianza viva, urgente, necessaria. Una voce che arriva da sotto le bombe e che chiede solo una cosa: essere ascoltata. E magari, un giorno, Amira potrà raccontarla anche in Italia, magari proprio a Crotone.

Il libro al momento è disponibile in inglese, ma molte case editrici italiane si sono già mostrate interessate al lavoro e non appena Francesca finirà la traduzione si valuterà la pubblicazione della versione in italiano. Per associazioni e gruppi interessati all'eventuale presentazione è possibile scrivere alla mail [email protected]

V. R.


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