Il Maestro Eliodoro Lorenti: una vita sulle note dell’amore per la Città di Crotone

Il Maestro Eliodoro Lorenti: una vita sulle note dell’amore per la Città di Crotone

Ogni marcia che suoniamo, ogni nota, ci ricorda il Maestro Eliodoro Lorenti“.  Questa storia che vi raccontiamo nasce a Bivongi, in provincia di Reggio Calabria. La passione per la musica gli viene trasmessa dal padre e, nota dopo nota, comincia a suonare i primi brani, con i primi strumenti, e poi a leggere e comporre gli spartiti.

Trasferitisi con tutta la famiglia a  Crotone, nella florida città industriale, Eliodoro Lorenti ha il diploma sarto, per poi lavorare nelle scuole come collaboratore. Il pensiero è la musica, suonarla e tramandarla e, tramite essa, salvare alcuni ragazzi e costruire un futuro migliore.

Nel 1980 fonda la Banda Musicale “Gran Concerto Bandistico – Città di Crotone”, diretta per diversi anni, per poi lasciare il testimone ai figli, Riccardo e Attilio, e anche ai nipoti. Monsignor Domenico Graziani lo definì “artigiano della musica” e, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Peppino Vallone gli conferì, nel 2015, la menzione speciale per il merito di aver portato in alto la città di Crotone. E’ una storia musicale, dunque, non confinata alle sole note di una partitura ma alla passione, che lo vide Maestro di numerosi ragazzi e anche insegnante di vita, fino a prelevarli con la propria autovettura da Isola di Capo Rizzuto a Crotone e poi di nuovo dalla nostra città, dove ha sede la banda, fino alle loro dimore. E la musica è stata la sua dimora, che ora alberga nei figli e nel cuore dei nipoti che hanno appreso diverse lezioni, foriere di valori, portando avanti la Banda della Città di Crotone, le cui note risuonano in Piazza Duomo nelle feste patronali e che, ad esempio, se ne è sentita la nostalgia durante i due anni pandemici.

Sono diverse le marce che amava, e che ancora oggi vengono suonate durante la Festa di Dionigi l’Areopagita, il santo protettore della città di Crotone, e della Madonna di Capo Colonna, in cui la banda accompagna la tradizione che non si è persa, anzi, cammina ancora spedita.

Ricordo che ci ha sempre detto di portare avanti questa tradizione – ci ha detto il nipote Nicola Montalcino –  Noi ci siamo nati nella vita bandistica, la passione a noi nipoti ce l’ha trasmessa lui. Ci ha lasciato innanzitutto tanti di quei valori che non si possono spiegare, e che è anche difficile da mettere insieme tutti nel ricordarli“.

E, ogni volta che un bottone entra nell’asola della divisa, e che viene indossato il cappello prima di recarsi in Piazza Duomo, ogni musicista della Banda Città di Crotone ricorda il maestro Eliodoro:  “Ci sono segnali tutt’oggi, è veramente presente. Quando  suoniamo non c’è una nota o una marcia che non riporti a lui. Ci sono marce che a lui piacevano, e le abbiamo lasciate come erano. Prima di lasciarci ci ha ricordato i valori, e anche la Banda: ha raccomandato ai figli e a noi nipoti di non abbandonarla mai”. Il Maestro Francesco Cardaropoli ha dedicato lui una marcia che porta il suo nome “Eliodoro“. Poichè la vita, senza la musica, avrebbe meno sapore.

Danilo Ruberto




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