Il Rettore dell'Unical: «Medicina a Crotone rilancerà anche il San Giovanni di Dio»

Dopo l’intervista al Rettore dell’Università MG di Catanzaro, abbiamo interpellato, sull’avvio dei corsi di Medicina a Crotone, il Rettore dell’Unical Nicola Leone.Il corso di Laurea in Medicina e Chi...

A cura di Redazione
04 marzo 2024 14:00
Il Rettore dell'Unical: «Medicina a Crotone rilancerà anche il San Giovanni di Dio» -
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Dopo l’intervista al Rettore dell’Università MG di Catanzaro, abbiamo interpellato, sull’avvio dei corsi di Medicina a Crotone, il Rettore dell’Unical Nicola Leone.

Il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e TD è stato attivato all’Unical nel 2021. È stata un’esperienza positiva?

Assolutamente sì. Ha portato numerosi vantaggi accresciuti dalla declinazione delle Tecnologie digitali che offre nuovi e interessanti sbocchi rispetto al tradizionale corso di laurea in Medicina e chirurgia, pur garantendo una solida formazione medica di base. L’attivazione di un corso interateneo con l’Umg di Catanzaro ha rappresentato un primo passo per l’Unical, ma è emersa subito la forte necessità di essere ancora più incisivi nel campo della sanità locale, motivo che ci ha spinto ad attivare un corso autonomo dopo soli due anni.  Abbiamo dato una risposta concreta alla crescente domanda di formazione sanitaria degli studenti calabresi, e nel frattempo stiamo riuscendo ad andare in soccorso del territorio, favorendo la crescita di competenza in settori strategici della medicina.

Da quando si parla dell’Università a Crotone l’attenzione è puntata anche sul San Giovanni di Dio. Che vantaggi ha avuto, ad esempio, l’Annunziata? 

L’Unical sta investendo fortemente nel processo di clinicizzazione di diversi reparti dell’Annunziata, assumendo ricercatori e docenti medici, alcuni dei quali occupano posizioni dirigenziali in reparti cruciali che risultavano scoperti o con figure di facenti funzioni. Ma anche fornendo all’ospedale importanti strumentazioni mediche, dalla tecnologia avanzata, come il sistema robotico Da Vinci, per la chirurgia mininvasiva, che sta già operando in diversi tipi di patologie, o un apparato di imaging intraoperatorio 2D/3D e un braccio robotico che al Sud è presente solo negli ospedali di Napoli e Catania. Per quanto riguarda l’ospedale San Giovanni di Dio, come ha già dichiarato il rettore Giovanni Cuda proprio dalle colonne di questo giornale, è nelle intenzioni fare in modo che il processo di clinicizzazione avvenga gradualmente anche lì. Noi tutti lo auspichiamo, proprio in virtù di quel percorso virtuoso che dovrebbe portare università e sistema sanitario regionale a fare rete, per risollevare le sorti di un settore in crisi. Con la delibera del Coruc si apre la strada per l’università di Link Campus a Reggio Calabria…

Il Coruc non si è espresso in questa direzione. Ha invece sottolineato che in regione i posti per i corsi di Medicina sono pressoché triplicati nell’ultimo quinquennio, (da 231 posti del 2020 agli attuali 679), e dal prossimo anno la provincia di Crotone sarà quella maggiormente coperta, avendo un corso in città e altri due nelle province limitrofe di Cosenza e Catanzaro. In tale nuovo contesto, in presenza di eventuali altri posti sostenibili dalla rete assistenziale regionale, la priorità per l’attivazione di nuovi corsi di Medicina dovrebbe cadere nella provincia di Reggio Calabria, che è la seconda più popolosa e la più distante dalle sedi già attive. Ma questo non significa che debba essere necessariamente un’università privata a farsene carico. Anzi, riteniamo che in Calabria – la regione più povera d’Italia – sia opportuno che i nostri corsi garantiscano pienamente il diritto allo studio con esenzione delle tasse e incentivi economici. Le università pubbliche assicurano l’accesso agli studenti di ogni fascia di reddito, e non solo a quelli appartenenti a famiglie facoltose. Ricordiamo che negli atenei statali le tasse sono calcolate in base al reddito, con la possibilità per molti studenti di accedere alla no tax area, ovvero all’esenzione completa dalle tasse per Isee fino a circa 23.000 euro. Vantaggio di cui usufruiscono più dei due terzi delle matricole degli atenei calabresi, che quindi si iscrivono all’università a costo zero, anche i più abbienti pagano solo 2.000 euro. Non solo. Le università pubbliche garantiscono numerose borse di studio, che possono arrivare a 7.600 euro all’anno. Analizzando i dati della migrazione studentesca è emerso che sono pochissimi i calabresi che lasciano la regione per iscriversi a corsi di Medicina e professioni sanitarie presso università private, fatta eccezione per i poli di eccellenza medica nazionali, quali il San Raffaele e la Cattolica.

Che vantaggi avrebbe la città tutta con questo corso?

Innumerevoli. Innanzitutto si offrirà ai giovani crotonesi l’opportunità di studiare in sede e con insegnamenti di qualità, con tutti i vantaggi del sistema pubblico. Il nuovo corso di laurea servirà a ridurre il fenomeno dello spopolamento giovanile, disincentivando l’emigrazione. Senza contare che l’offerta di innovazione e cultura potrà contribuire a combattere l’isolamento sociale e rivitalizzare intellettualmente la città, nonché favorire il rilancio dell’Ospedale San Giovanni di Dio.

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