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Il Vescovo di Crotone: “Stiamo entrando nella settimana della vita”: oggi la supplica alla Madonna del Rosario
Crotone - L’8 maggio, come da tradizione, si è tenuta in tutta Italia la Supplica alla Madonna di Pompei, una preghiera corale nata...
Crotone – L’8 maggio, come da tradizione, si è tenuta in tutta Italia la Supplica alla Madonna di Pompei, una preghiera corale nata alla fine dell’Ottocento per invocare la protezione della Vergine Maria, in particolare per i più fragili, gli ammalati e le famiglie. La data non è casuale: fu proprio l’8 maggio del 1883 che il Beato Bartolo Longo compose la prima supplica, scegliendo il mese mariano per rivolgersi alla Madonna del Rosario, alla quale è dedicato il santuario di Pompei.
A Crotone, la celebrazione si è svolta presso la chiesa del Rosario, guidata da don Ezio Limina e don Antonio Piccolo, alla presenza dell’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Monsignor Alberto Torriani, che ha pregato ai piedi della Madonna del Rosario insieme alla comunità.
«Ne approfitto per visitare una delle parrocchie di Crotone – ha dichiarato l’Arcivescovo – è quello che sto facendo in queste settimane anche in maniera informale per partecipare alla vita quotidiana di ogni comunità parrocchiale. Questa è una città mariana che a maggio si mette in cammino con Maria verso Gesù.»
Un cammino che anticipa la settimana della vita, cuore della tradizione mariana crotonese. Sabato prossimo, alle ore 17:30, si terrà la processione della Madonna di Capo Colonna presso l’Ospedale Civile “San Giovanni di Dio”, dove l’effigie sarà portata all’ingresso per un momento di preghiera con i malati.
Un gesto simbolico, coerente con l’inizio del ministero episcopale di Torriani: «È l’immagine di Gesù che sta con i sofferenti – ha detto – è l’immagine di un Vangelo che parte dove l’umanità è ferita. Poi ci sono anche le ferite del cuore, della testa, quelle che si vedono un po’ meno, ma che sono faticose da lenire.»
Domenica 18 maggio sarà poi la volta del tradizionale pellegrinaggio verso Capo Colonna, atteso da tanti giovani. L’Arcivescovo ha rivolto anche a loro un invito chiaro: «Vivete il pellegrinaggio come stile di vita. Un cammino alla ricerca di qualcosa. Se una persona non si mette in cammino, rischia di girare su sé stessa. Coltivate un desiderio, un’aspettativa, perché senza questo il cammino diventa inciampo.»
