Accessibilità negata a Steccato di Cutro: il Coordinamento Docenti per i Diritti Umani denuncia una “palese ingiustizia

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) denuncia la mancata accessibilità della spiaggia pubblica di Steccato di Cutro (KR) per le persone con disabilità

A cura di Redazione
19 luglio 2025 08:57
Accessibilità negata a Steccato di Cutro: il Coordinamento Docenti per i Diritti Umani denuncia una “palese ingiustizia -
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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani lancia un duro atto d’accusa contro la gravissima situazione della spiaggia pubblica di Steccato di Cutro (KR), ancora oggi inaccessibile alle persone con disabilità, nonostante le numerose segnalazioni inviate al Comune e agli organi competenti.

Un video recentemente diffuso documenta la condizione in cui si trovano molte famiglie: genitori costretti a constatare che la figlia può raggiungere il mare solo con l’ausilio di una sedia a rotelle e con enorme fatica. Una situazione che, secondo il Coordinamento, “non è una semplice dimenticanza amministrativa, ma una palese ingiustizia”.

“Frattura tra principi e realtà concreta”

“È l’immagine di uno Stato che non garantisce il dettato costituzionale e le convenzioni internazionali”, si legge nel comunicato. Il Coordinamento ricorda che:

  • L’art. 3 della Costituzione impone di “rimuovere gli ostacoli” che limitano il pieno sviluppo della persona;
  • L’art. 30 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata in Italia con Legge 18/2009) tutela la partecipazione paritaria ad attività ricreative e turistiche;
  • La Legge 104/1992 e il D.P.R. 503/1996 obbligano gli enti pubblici a garantire l’accessibilità agli spazi pubblici;
  • La Legge 67/2006 considera discriminazione ogni atto che impedisca l’accesso a beni e servizi.

“Impedire l’accesso al mare alle persone con disabilità non è una dimenticanza: è una responsabilità grave, che chiama in causa il rispetto della legge e della dignità umana”, sottolinea il presidente del CNDDU, prof. Romano Pesavento.

“Non è solo una questione di rampe e passerelle, ma di civiltà”

Il Coordinamento attacca con fermezza: “Chi tace è complice, chi ha responsabilità pubblica e non agisce è responsabile di esclusione e disumanizzazione”. E ancora: “La disabilità non è una colpa. Ma ignorarla è un reato morale e, talvolta, anche giuridico”.

Le richieste

Il CNDDU chiede:

  • un intervento immediato del Comune di Cutro per rendere la spiaggia di Steccato accessibile,
  • un impegno concreto del Ministero per le Disabilità per monitorare e intervenire nei casi di violazione sistemica dei diritti.

“L’inclusione non è un gesto di carità, ma un dovere democratico. La libertà non può andare in ferie, i diritti non hanno stagionalità”, conclude Pesavento.

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