Bonifica, per il Commissario Errigo "senza ispettori ambientali il rischio sul territorio è grave"
Errigo: “Senza ispettori ambientali DPR 186 inattuato in Calabria, a rischio tutela di ambiente e salute nei siti più inquinati”

Emilio Errigo, già Commissario Straordinario di ARPACAL e poi del Sito contaminato di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria, lancia un nuovo allarme: in Calabria e in altre regioni gli ispettori ambientali non sono ancora operativi come previsto dalla legge, con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
Errigo racconta che durante il suo mandato aveva scoperto come l’articolo 14 della Legge 132 del 2016, che istituiva questa figura professionale, fosse rimasto per anni inapplicato. Dopo un lungo lavoro con ISPRA, SNPA e le ARPA regionali, nel 2024 è arrivato finalmente il DPR n.186, che disciplina il ruolo e le funzioni di questi ispettori.
Gli ispettori ambientali hanno un compito chiave: controllare il rispetto delle normative ambientali, fare sopralluoghi nelle aziende, monitorare le emissioni, verificare gli impatti sull’ambiente e sulla salute. In pratica, sono i “custodi” dell’ambiente e della salute pubblica.
Nonostante la legge ora ci sia, Errigo denuncia che molte ARPA, tra cui quella calabrese, stanno incontrando difficoltà nell’attuazione del regolamento. “Mi chiedo cosa impedisca di applicarlo davvero”, dice con preoccupazione.
Per Errigo, la presenza degli ispettori è indispensabile soprattutto nei siti più inquinati, come quello di Crotone-Cassano e Cerchiara. “Difendere l’ambiente e la salute è un dovere morale e un diritto dei cittadini – sottolinea –. Non possiamo permettere che burocrazia e ritardi continuino a bloccare chi dovrebbe proteggere beni così preziosi”.