Contro la mafia si educa: a Crotone la scuola diventa presidio di legalità
Crotone – La mafia non è solo un fenomeno criminale, ma un sistema che influenza profondamente la vita quotidiana, esercitando un controllo pervasivo sul territorio. In risposta a questa realtà, nasce...

Crotone – La mafia non è solo un fenomeno criminale, ma un sistema che influenza profondamente la vita quotidiana, esercitando un controllo pervasivo sul territorio. In risposta a questa realtà, nasce la pedagogia dell’antimafia, un approccio educativo che mira a costruire una cultura della legalità a partire dalle scuole.
È in questo spirito che, nella provincia di Crotone, si è svolto il ciclo di incontri della Scuola della Costituzione, un percorso formativo promosso dal progetto nazionale Barbiana 2040 e organizzato dal corso di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria, in collaborazione con il Liceo Classico Pitagora.
L’evento conclusivo ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la palestra del liceo ed è stato impreziosito dalla partecipazione del procuratore della Repubblica di Crotone, Domenico Guarascio, insediatosi da appena due mesi. Ad accoglierlo la dirigente scolastica Natascia Del Senatore e la professoressa Rosella Frandina, in un incontro moderato dal giornalista Antonio Anastasi.
Il procuratore ha dialogato con gli studenti del collettivo Inside Out, soffermandosi sul ruolo della conoscenza nella lotta alla criminalità: “Bisogna evitare le trappole – ha affermato Guarascio – e ciò significa semplicemente investire in conoscenza. Io sono tra quelli che dice che i ragazzi devono utilizzare i social network, devono utilizzare tutto ciò che la società mette loro a disposizione, ma devono farlo con consapevolezza. Serve avere gli strumenti culturali per sfruttare questi mezzi, informarsi, comprenderne i rischi e imparare a gestirli. Solo così si cresce. È una sfida culturale per l’intera società.”
Durante il dibattito è emersa anche una riflessione sull’evoluzione della mafia, oggi sempre più sofisticata: “Come si è evoluta la società – ha spiegato il procuratore – così si è evoluta anche l’‘ndrangheta: è diventata un’organizzazione imprenditrice, capace di dialogare con gli strumenti informatici, di crearne di nuovi, di sfruttare software e tecnologie avanzate. Riesce a cogliere e, talvolta, ad anticipare le tendenze della società.”
Un incontro che ha lasciato il segno, ribadendo l’importanza della formazione critica dei giovani come strumento fondamentale per contrastare l’illegalità e promuovere una società più giusta e consapevole.
Da sinistra nella foto: Natascia Senatore, Domenico Guarascio, Antonio Anastasi, Rossella Frandina