Dal cinema al teatro, il sogno di Vincenzo Amoruso
Vincenzo Amoruso ha tanti sogni in tasca e diversi realizzati. Attore vincitore del Premio Vincenzo Crocitti, il nostro concittadino come ogni estate è tornato in città e ci ha raccontato qualche novi...

Vincenzo Amoruso ha tanti sogni in tasca e diversi realizzati. Attore vincitore del Premio Vincenzo Crocitti, il nostro concittadino come ogni estate è tornato in città e ci ha raccontato qualche novità, soprattutto legata a Crotone.
«Sto scrivendo una storia ambientata qui nella nostra città – ci confida – film che si chiama Il leone bianco – la quale è una storia di un ragazzo malato di Aids che cerca di rimediare ai propri errori del passato». Adesso il film è in fase di scrittura e vedrà Vincenzo Amoruso al suo esordio dietro la macchina da presa. «Nella storia il protagonista si innamora di una prostituta. E’ arrivata in Italia tramite un barcone, e lui ha scelto di salvarla».
Nella vita di Vincenzo Amoruso non c’è solo il cinema ma anche il teatro. Ha recitato a Roma in un’opera tratta da Checov, con una una compagnia di dodici persone della Scuola Stanislavskij a cura di Margherita Smirnova. Lì ha avuto modo di mettere in mostra le proprie attitudini: «Un personaggio si costruisce scavando dentro di te perché è il tuo personaggio».
Oltre il teatro, adesso è tempo di tornare al cinema, con Crotone in sottofondo: «Mi metto in proprio per mettermi in gioco. Roma aiuta perché ci sono molti teatri e persone che possono giudicare il tuo lavoro. Il teatro è un’attività che appartiene alla gente prima che a noi, sono le persone che dobbiamo emozionare e intrattenere con il nostro lavoro». E sul suo film in cantiere di scrittura, ha aggiunto: «Nel film il leone bianco c’è un monologo chiamato proprio così. È un animale che all’inizio fa paura, ma poi può essere pieno di luce». Con la sua opera prima da regista, inizierà con un lungometraggio: «Ho molte idee che in un corto non entrano – continua – e poi non voglio cominciare con cose molto impegnative, ma lavori che lasciano il segno, almeno per ora».
In conclusione della nostra chiaccherata, ci ha detto di amare Vittorio De Sica e Mel Gibson, fonte di ispirazione: «Le ispirazioni servono solo ad appassionarti e poi accompagnarti, devi essere tu poi a cercare la tua strada e solo così poi potrai trasferire le emozioni agli altri. Gli idoli servono solo a farti appassionare e farti capire cosa vuoi fare. Nè più nè meno». Ci congediamo parlando infine delle sue due attività, quella teatrale e cinematografica: «Ho fatto un po’ di cinema ma il teatro ti fa esprimere davvero».