Il crotonese Fabio Carbone lancia la campagna Academic4Gaza

Creare un gruppo internazionale di volontari accademici, professori di tutte le aree, che in modo volontario e non legato ad alcun ateneo né tantomeno a schieramenti politici, contribuisca, appena ter...

A cura di Redazione
04 marzo 2024 08:00
Il crotonese Fabio Carbone lancia la campagna Academic4Gaza -
Condividi

Creare un gruppo internazionale di volontari accademici, professori di tutte le aree, che in modo volontario e non legato ad alcun ateneo né tantomeno a schieramenti politici, contribuisca, appena terminata la guerra, alla ripresa delle lezioni online per gli studenti palestinesi. Con questo obiettivo il Prof. Fabio Carbone – ricercatore crotonese e attivista umanitario – ha lanciato “Academics4Gaza“, una campagna sviluppata in collaborazione con il Dr. Iyad Nasr, specialista in Diritto Umanitario, già rappresentante dell’ONU.

La campagna mirerà a costituire un gruppo internazionale di volontari provenienti da differenti ambiti accademici, al fine di sostenere attivamente la ripresa delle attività accademiche delle università palestinesi a Gaza durante la fase di ricostruzione post-conflitto. L’idea è stata già accolta con entusiasmo da accademici di tutto il mondo e di vari settori, tra cui neuroscienze e ingegneria, e in questi giorni si stanno definendo le modalità d’azione, anche in base alle necessità specifiche delle università palestinesi a Gaza. Questa iniziativa non ha solo una rilevanza simbolica, ma anche il potenziale per evitare che un’intera generazione venga virtualmente cancellata dagli annali dell’accademia. Le diverse università a Gaza pur avendo visto le proprie infrastrutture spazzate via, esistono ancora nello spirito e nella determinazione del loro corpo docente e degli studenti.

«Come accademico e umanista – spiega Carbone -, credo che questo sia il minimo che possiamo fare per una popolazione che attualmente sta subendo una forma di punizione di massa assolutamente disumana ed è vittima di odiosi crimini di guerra – una situazione che nessuno dovrebbe mai dover vivere nel ventunesimo secolo» sostiene Carbone. L’accademico ha da anni contatti con il Medio oriente, ha avuto modo di instaurare rapporti di amicizia con molti abitanti della zona e guarda con apprensione a ciò che sta accadendo: «Ho iniziato a chiedermi: che cosa posso fare per aiutare questa gente anche in base alle mie competenze e alla mia professione? Mi sono risposto che, essendo un accademico, posso offrire l’opportunità ai giovani, subito dopo la guerra, di tornare a studiare immediatamente e senza perdere tempo. A noi sfuggono le dinamiche della guerra, ma il desiderio per chi la vive è quello di tornare alla vita normale appena il conflitto termina». Inizia così, da questa consapevolezza e dal desiderio di contribuire alla ricostruzione di un popolo anche dal punto di vista culturale, il progetto Academics4Gaza che acquista ancora più valore se si pensa che le Università, in quella striscia, sono state distrutte: «Il rischio – sottolinea Carbone – è quello di perdere un’intera generazione di persone condannata a rimanere senza futuro e possibilità di studiare. Ecco perché vogliamo restituire la speranza a queste persone, dare loro la possibilità di tornare nelle aule senza però aver perso tempo». Per la ricostruzione fisica delle Università ci vorranno anni, ed in questo lasso di tempo entrerà nel vivo il progetto: le Università occidentali potrebbero infatti riconoscere i crediti ai ragazzi. L’appello di Carbone è stato condiviso immediatamente da 150 accademici volontari di tutto il mondo che hanno dato il loro appoggio alla campagna, e poi nei giorni a seguire anche da altri professori.

Veronica Romano

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk