(VIDEO) Ketama126 e Ottavia Virzì protagonisti all’Orto Tellini tra arte, protesta e ambiente

Penultima serata della rassegna ideata da Fabrizio Oliverio: Ketama126 e il documentario su Ultima Generazione accendono il dibattito

A cura di Redazione
25 luglio 2025 08:30
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Partecipazione di pubblico per la penultima serata della sesta edizione di “E io ci sto”, la rassegna ideata da Fabrizio Oliverio che, da anni, propone all’Orto Tellini un momento di riflessione sul cinema documentario e sulle tematiche sociali.

La serata è iniziata con il podcast condotto da Valerio Desirò che ha visto come ospite Ketama126, rapper romano tra i principali esponenti della scena rap italiana, noto per il suo stile crudo e introspettivo. Per l’occasione l’artista ha indossato una maglia del Crotone Calcio, strappando applausi ai presenti, e ha parlato del proprio rapporto con la natura e del legame con i luoghi fuori dal contesto urbano, ambienti che spesso fanno da sfondo ai suoi videoclip.

Ketama, che in passato ha collaborato con artisti come Carl Brave e Franco126, ha lasciato una riflessione sul tema dell’ambientalismo, in linea con lo spirito della kermesse, sottolineando come anche la musica possa contribuire a sensibilizzare su questioni urgenti come la crisi climatica.

Dopo il podcast è stato proiettato il documentario “Come se non ci fosse un domani”, diretto da Matteo Keffer e Riccardo Cremona e presentato dalla produttrice Ottavia Virzì. L’opera segue da vicino le azioni e i volti del movimento Ultima Generazione, che attraverso atti di disobbedienza civile, dai blocchi stradali agli attacchi simbolici a opere d’arte, denuncia l’inazione politica davanti all’emergenza climatica.

Virzì ha spiegato al pubblico il senso del progetto e ha offerto un’analisi lucida della situazione attuale: “Diciamo che è sempre più difficile voltarsi dall'altra parte, la crisi climatica è una realtà che ci tocca a tutti: dai prezzi del cibo all’‘inflazione climatica’, come la chiamano, che aumenta, fino alle isole di calore nelle città che diventano sempre più invivibili. La percezione sta entrando nella nostra vita quotidiana e sarà sempre più difficile da ignorare.”

Ha poi aggiunto un passaggio critico sul ruolo della politica e dei media: “Parallelamente si pone nei media e nella politica una narrazione denigratoria e pericolosa, che sta tornando indietro invece che andare avanti. In qualche modo si stanno facendo regredire i progressi che si erano ottenuti sulla transizione ecologica e sulla raccolta dei dati scientifici.”

Infine, un affondo sull’esperienza americana: “Penso solo all'America: con l’America di Trump sono stati cancellati interi database di raccolta dati essenziali per gli studi scientifici sul clima. Parliamo di informazioni su cui si basa la scienza climatica stessa.”

Una riflessione che ha trovato il consenso del pubblico presente, confermando ancora una volta il valore di “E io ci sto” come spazio di confronto e consapevolezza sui temi più urgenti del nostro tempo.



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