Museo di Capo Colonna - Successo alla prima teatrale de "Le Troiane/Ecuba"

Museo di Capo Colonna – Il Consorzio Jobel porta la tragedia greca al Museo Archeologico di Capo Colonna“Iniziamo questa avventura”, così ha dato il benvenuto inaugurale Santo Vazzano, Presidente del...

A cura di Redazione
03 luglio 2023 19:30
Museo di Capo Colonna - Successo alla prima teatrale de "Le Troiane/Ecuba" -
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Museo di Capo Colonna – Il Consorzio Jobel porta la tragedia greca al Museo Archeologico di Capo Colonna

“Iniziamo questa avventura”, così ha dato il benvenuto inaugurale Santo Vazzano, Presidente del Consorzio Jobel, alla prima dello spettacolo “Troiane/Ecuba” svoltosi lo scorso sabato, giorno 1 luglio al Giardino di Hera nel Museo Archeologico di Capo Colonna di Crotone.

Il primo spettacolo del lungo programma di eventi ha visto un successo al di là di oltre ogni previsione.

Si è registrato, infatti, il sold out per un’ingente numero di partecipanti entusiasti. Il pubblico, attento e partecipe, si è sin da subito dimostrato felice di prendere parte al primo evento inaugurale degli eventi in rassegna nella stagione estiva, organizzati dal Consorzio Jobel, ente gestore del Museo e Giardini di Pitagora e dei Giardini di Hera nel Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna.

Terminate le postazioni disponibili per un’affluenza registrata di 120 partecipanti, il turbinio di emozioni forti dei partecipanti e degli organizzatori ha accolto l’opera “Troiane/Ecuba”, con le musiche del Maestro Vincenzo Palermo e i testi curati da Franco Marzocchi.

I testi scelti per il libretto dell’opera sono stati i brani delle Troiane di Euripide, uniti ai versi del Ciclo di Troia di uno straordinario poeta calabrese: Gino Rago. Di Euripide sono stati scelti i grandi monologhi di Ecuba, mentre le liriche di Rago, dedicate a Troia, sono dedicate al destino dei vinti e alla sorte delle donne come bottini di guerra.

Le magistrali attrici, Beatrice Visibelli e Giusi Merli (tra le più brave artiste teatrali italiane e riconosciute al grande pubblico per le loro partecipazioni in film di successo), l’eccezionale coro Sententiae Sonantes Ensemble diretto dalla virtuosa Alexandra Rudakova e le sue talentuose vocaliste Maria Cristina Imbrogno, Maria Cristina Chiarelli, Lucrezia Cortese e Carmen Cardamone, il sapiente tocco dell’arpista Albarosa Di Lieto e il delicato flauto di Veronica Romeo, la drammaturgia di Franco Marzocchi e il preziosissimo lavoro di tutto lo staff, hanno dato vita a una visione indescrivibile, nel suggestivo Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna, luogo incontaminato e magico colmo di storia in ogni suo scorcio.

La musica meravigliosa e gli artisti di grande livello hanno allietato un pubblico incantato da tanta bellezza.

La Calabria ha il dovere di raccontare e raccontarsi, di far conoscere il suo tesoro e i suoi valori, di abbracciare la cultura legata al nostro passato, alla nostra storia, alla nostra identità. La tragedia greca rimane un punto fermo nella narrazione non solo culturale, ma soprattutto etica e antropologica della storia umana.

“La cultura crea comunità, socialità e soprattutto sviluppo”, continua Vazzano con l’entusiasmo e lo stupore del successo inatteso, dato la resiliente organizzazione contro il pericolo delle tempistiche ristrette “la scommessa è importante. Si tratta di un programma di alto profilo, per la valorizzazione di un Bene così importante. Il modello che portiamo è un modello organizzativo vincente adottato in questi anni fino ad ora al Museo e Giardini di Pitagora: se lì siamo partiti da un luogo abbandonato da ripristinare, creare e curare, qui partiamo invece da un museo, un teatro e un’area archeologica già presenti ma da proteggere, tutelare e valorizzare”.

La risposta della serata inaugurale è stata gratificante, frutto della sinergia e la professionale collaborazione tra la squadra del team di Gregorio Aversa (Direttore del Museo Archeologico di Capo Colonna) che con forte accoglienza ha aperto le porte ad un nuovo lavoro di squadra insieme al team del Consorzio Jobel e di Fabbrica. “C’è un noi, ed è questa la mossa vincente”.

Una iniziativa di tale portata, favorisce la conoscenza del patrimonio culturale sviluppando la consapevolezza del nostro valore identitario e di quale immensa miniera sia il nostro terreno fertile di frutti e fiori da cui attingere per migliorarsi, e contribuiscono alla formazione di una società coesa.

L’iniziativa è simbolo di un nuovo approccio in cui l’archeologia e l’arte, in ogni sua forma, dialoga con il presente e cerca sempre nuove connessioni. È la dimostrazione che si può fare cultura in modo intelligente e divertente.

Queste giornate contribuiscono ad aumentare la consapevolezza del valore inestimabile dei luoghi della cultura, che sono le fondamenta della nostra identità.

Grazie a lavori del genere si pone l’accento sull’importanza dei musei come luoghi di aggregazione, oltre che di educazione. La partecipazione della comunità alla cultura e all’arte possono essere fonte di benessere quando educano i cittadini a prendersi cura del patrimonio che hanno ereditato. I musei devono diventare sempre luoghi di vissuto quotidiano, e gli eventi realizzati in esso sono davvero una sperimentazione educativa e formativa. Attraverso le forme del “divertire informando”, ogni target di pubblico ma, soprattutto, le nuove generazioni, possono entrare a contatto con il museo non più visto come luogo vecchio e polveroso, ma ora dinamico e sfaccettato, come luogo che vive il passaggio importante di esperienze significative di formazione, grazie a una didattica incentrata sul divertimento e la meraviglia, sull’apprendimento esperienziale dell’ascolto e dell’osservazione.

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