Primario del Pronto Soccorso aggredito a manganellate, arrestato il responsabile - Le reazioni
Lamezia Terme (Cz) – Nella notte di ieri, il primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito dal nipote di una paziente a colpi di manganello. Secondo...

Lamezia Terme (Cz) – Nella notte di ieri, il primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito dal nipote di una paziente a colpi di manganello. Secondo quanto si è appreso, quando il primario ha comunicato all’aggressore la decisione dei medici di dimettere la nonna dall’Osserazione breve intensiva, il nipote ha colpito con un manganello il medico. Due agenti della Polizia sono riusciti a bloccare l’aggressore.
Le reazioni del mondo istituzionale
Plauso del sottosegretario Wanda Ferro a Ps per l’arresto del responsabile
«Rivolgo un plauso alla Polizia di Stato che in poche ore ha assicurato alla giustizia il presunto responsabile della brutale aggressione ai danni del primario del Pronto soccorso dell’Ospedale di Lamezia Terme, colpito con un manganello dal parente di una degente. Una risposta determinata e tempestiva, che rappresenta il più concreto segnale di vicinanza nei confronti del medico aggredito e di tutto il personale dell’ospedale. L’arresto in flagranza differita è stato reso possibile grazie alle nuove norme introdotte dal Governo Meloni proprio per contrastare gli atti di violenza o minaccia nei confronti del personale medico e sanitario, che prevede tra l’altro un forte inasprimento delle pene per i responsabili. Norme che rientrano in un pacchetto di interventi – tra cui l’incremento del 50 per cento per i presidi di polizia negli ospedali e dell’80 per cento per il personale impiegato – volti a garantire la sicurezza e condizioni di serenità a chi svolge un servizio essenziale per i cittadini, e che che troppo spesso è esposto ad aggressioni, minacce ed episodi di violenza». E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI).
Occhiuto: pazzesco portare manganello in ospedale, solidarietà a primario aggredito
“L’ennesimo episodio violento nei confronti del personale sanitario desta grande allarme e richiama l’urgenza di attivare ogni misura necessaria per tutelare i nostri medici e i nostri infermieri.
Vicende di tale gravità, come quella avvenuta ieri sera nell’ospedale di Lamezia Terme, in cui il primario del Pronto soccorso Rosarino Procopio è stato aggredito con un manganello riportando varie contusioni, stanno diventando sempre più all’ordine del giorno.
Per questo, ancora una volta, rinnovo l’invito alle istituzioni affinché si attivino tutte le opportune contromisure per arginare un fenomeno così inquietante.
Sincera solidarietà e vicinanza al dottor Procopio, ai suoi colleghi, ai pazienti, e a tutta l’Asp di Catanzaro.
Mi auguro che l’individuo che si è permesso di entrare in ospedale con un manganello – un comportamento davvero pazzesco – con l’evidente intento di usare la violenza contro qualcuno, venga assicurato alla giustizia per il suo atto criminale e indegno di un Paese civile”.
Giuliano (UGL): “Primario colpito con un manganello a Lamezia Terme. È folle caccia agli operatori, garantire sicurezza”
“La folle caccia agli operatori sanitari non conosce sosta e si arricchisce purtroppo ogni giorno di nuove notizie di violenza ai loro danni. Questa volta la vittima di una barbara aggressione è il professor Rosario Procopio primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, colpito con un manganello alla schiena da un parente di un paziente. Il limite è ampiamente superato e questo ennesimo episodio dimostra come, nonostante l’approvazione del decreto antiviolenza che contiene specifiche norme per la tutela dei professionisti della salute, non si riesce ad arginare il fenomeno. La presenza di presidi fissi delle forze dell’ordine in tutti gli ospedali deve essere completata in tempi brevi. Così come, sull’esempio della Lombardia, chiediamo di fornire a tutti gli operatori braccialetti antiaggressione collegati con le centrali operative delle forze dell’ordine. Solleciteremo ancora il Ministero della Salute ed anche il Ministero degli Interni perché la sicurezza venga assicurata nei nosocomi” dichiara in una notaGianluca Giuliano, Segretario Nazionale dell’UGL Salute.
Amalia Bruni (PD): «La violenza nei confronti di medici e infermieri rappresenta un fenomeno sempre più preoccupante»
“Quello che è accaduto ieri sera all’ospedale di Lamezia Terme rappresenta un nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario e scuote profondamente la nostra comunità, perché colpisce un medico di grande umanità, preparazione e disponibilità come il dottor Rosario Procopio. E solleva una preoccupante riflessione sulla sicurezza negli ospedali. Sono vicina al dottor Procopio, ai suoi colleghi e a tutto il personale sanitario che ogni giorno lavora con dedizione per garantire la salute e il benessere della comunità.” È quanto afferma la consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni.
“La violenza nei confronti di medici e infermieri rappresenta un fenomeno sempre più preoccupante: episodi simili si verificano con preoccupante frequenza. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo crescente clima di tensione e aggressività che coinvolge chi, con coraggio e professionalità, si prende cura della nostra salute. Le strutture sanitarie, e in particolare i pronto soccorso, sono sempre più spesso teatro di attacchi, sia verbali che fisici, a danno di chi lavora in prima linea per soccorrere i cittadini”, afferma Bruni.
“È ormai evidente che la violenza contro il personale sanitario è una vera e propria emergenza sociale. Le aggressioni nei pronto soccorso sono aumentate notevolmente, mettendo a rischio non solo la sicurezza di medici e infermieri, ma anche la qualità stessa del servizio sanitario. L’episodio di ieri non fa altro che ribadire l’urgenza di prendere misure straordinarie per proteggere il personale sanitario. La violenza, che pure è ingiustificabile in qualsiasi contesto, non ha giustificazioni quando si tratta di aggredire chi sta semplicemente facendo il proprio dovere”, conclude la consigliera Amalia Bruni.
Scalese (Cgil Area Vasta): «garantire la sicurezza degli operatori sanitari»
“Un’altra aggressione, un atto di violenza ad un medico nel pieno svolgimento delle proprie funzioni di cura e assistenza che richiama ancora una volta, la necessità urgente di interventi per garantire la sicurezza degli operatori sanitari”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.
“I medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari si trovano ogni giorno ad affrontare situazioni complesse, tra stress elevato, carenze strutturali e la crescente pressione legata al lavoro, ma non possono e non devono essere costretti a fare i conti anche con episodi di violenza fisica e psicologica. Le aggressioni, purtroppo, sono ormai all’ordine del giorno, e quello che è accaduto a Lamezia Terme ne è solo l’ultimo esempio. In un luogo dove i pazienti si rivolgono per ricevere assistenza, è inaccettabile che il personale sia esposto al rischio di aggressioni fisiche – afferma ancora Scalese -. La violenza non solo danneggia fisicamente i medici e gli infermieri, ma mina la qualità del servizio sanitario e la fiducia dei cittadini nei confronti delle strutture ospedaliere”.
“Quello che è accaduto a Lamezia Terme non è un caso isolato, ma fa parte di un quadro più ampio che mostra una preoccupante carenza di presidi di sicurezza nelle strutture sanitarie. La presenza di personale di sicurezza, la videosorveglianza, i sistemi di allarme e una formazione adeguata per affrontare situazioni di emergenza sono tutti strumenti che devono essere messi in campo per proteggere chi lavora ogni giorno in ospedale. Non è più tollerabile che la vita e la sicurezza degli operatori sanitari vengano messe a rischio senza che vengano adottate contromisure concrete.
“Misure preventive, come l’installazione di sistemi di sicurezza, il rafforzamento dei controlli e il potenziamento della formazione per il personale sanitario, sono azioni necessarie per tutelare chi lavora nei nostri ospedali. Quello che chiediamo al presidente della Regione, nella veste di commissario ad acta è che riunisca i referenti dei presidi, i vertici delle Asp per discutere in maniera concreta di un piano di azione capace di fornire strumenti concreti per affrontare la situazione”, rimarca Scalese.
“La solidarietà verso i professionisti aggrediti è fondamentale, ma è altrettanto importante che vengano adottate azioni concrete per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. La sicurezza del personale sanitario è una priorità che non può più essere rimandata”, conclude Scalese.