Tra note e strumenti sempre più musica nelle scuole italiane
“La Musica è una legge morale: essa dà anima all’Universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose. Essa è l’essenza dell’ordine e...

“La Musica è una legge morale: essa dà anima all’Universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, giusto e bello, di cui è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna”.
Lo diceva Platone ed è una verità ormai nota a tutti. La musica nel corso del tempo ha assunto un valore etico e sociale sempre più forte. Veicolo di comunicazione, arte, ma anche terapia e cultura. Le mille sfaccettature di spartiti e note, di strumenti e tonalità, colorano il mondo ma anche le anime. L’importanza della musica nella vita dell’uomo è scritta e raccontata sui libri ed è testimoniata dalla vita di grandi artisti del passato e del presente.
Proprio per le sue virtù la musica ha assunto anche un ruolo importante nella formazione dei giovanissimi. Musica è da sempre una materia scolastica ma le scuole sono andate oltre riconoscendo proprio la ricchezza di questa disciplina che va al di là dello studio e della preparazione. Ecco perché già dalla primaria i bambini imparano ad apprezzare il fascino di note e canti e poi alla scuola secondaria di primo grado hanno la possibilità di studiare anche lo strumento musicale. Dopo aver terminato i primi cinque anni, alle scuole medie è infatti possibile, dopo una sorta di test d’ingresso, seguire le lezioni per l’insegnamento di uno strumento. Un passaggio fondamentale perché non solo dà la possibilità ai ragazzi di crescere e magari inseguire i propri sogni, ma offre un supporto ai genitori che possono così garantire ai propri bambini una formazione musicale a volte troppo cara in termini economici.
A testimonianza dell’importanza della musica nelle scuole è stato anche istituito dal Miur il Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica presieduto da Luigi Berlinguer: «Un cittadino più musicale -spiega – non soltanto canterà meglio: saprà scegliere con cura cosa ascoltare, le parole da usare, i luoghi dove abitare e incontrarsi; avrà più fiducia in se stesso e nelle proprie capacità creative e professionali, avrà meno paura dell’altro, di chi ci regala la cosa più preziosa che possiede, la propria differenza.
La presenza della musica nella scuola, in forme e modi adeguati alle diverse fasce d’età, rappresenta un importante passo per la realizzazione di quella “école de la mixité” di cui si parla ormai in tutta Europa, luogo ove possano incontrarsi felicemente razze, culture, religioni, suoni e saperi. Una scuola in cui entrino finalmente gli artisti e le loro opere, una scuola in cui si impara a leggere, a scrivere, a far di conto e a far di canto”.
Silvia Gaetano