Viaggio nella musica - Il M°Zumpano: «Siamo stati protagonisti di un’ era in cui suonare era sempre festa»

Una vita all’insegna della musica, un talento innato, una passione che lo accompagna ancora oggi. La storia di Raffaele Zumpano non è solo la narrazione di un giovane artista diventato Maestro, ma è u...

A cura di Redazione
08 agosto 2024 12:00
Viaggio nella musica - Il M°Zumpano: «Siamo stati protagonisti di un’ era in cui suonare era sempre festa» -
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Una vita all’insegna della musica, un talento innato, una passione che lo accompagna ancora oggi. La storia di Raffaele Zumpano non è solo la narrazione di un giovane artista diventato Maestro, ma è una testimonianza di come dote naturale e dedizione diventano esempio anche per gli altri. Raffaele è stato, ed è, tra i musicisti crotonesi più eclettici e anche più noti. Questa settimana, per il nostro viaggio nella musica del passato, il Maestro si racconta e soprattutto racconta quel fermento artistico che ha visto nascere e crescere piccoli grandi musicisti. «La mia carriera inizia all’alba dei miei cinque anni – spiega Raffaele – quando ricevetti in regalo su mia richiesta una fisarmonica a giocattolo. Mio padre, che era di spirito artistico, capì che potevo fare di più, che avevo talento, e così dopo un mese mi fece arrivare una prima fisarmonica vera e poi un’altra ancora, più grande e adatta alle mie necessità».

Così piccolo ma già pronto per il palco, Raffaele inizia ad esibirsi davanti a un pubblico numeroso e anche a scuola diventa «il motore musicale» per gli insegnanti alle prese con recite e spettacoli di fine anno. «In quegli anni ho avuto modo di conoscere tanti artisti che nel tempo sono diventati “big”, ad esempio, Sergio Cammariere, le sorelle Nicoletta, Franco Sestito». La svolta per Raffaele arriva a 9 anni quando viene inserito in uno dei primi gruppi musicali crotonesi, Tony Lucente e I Pitagorici: «Avevano bisogno di un organista – racconta – e tramite mio fratello maggiore chiamarono me. è stata un’esperienza bellissima, per me la musica è sempre stata un appannaggio del divertimento ma anche e soprattutto una ricerca. Quando non facevo ancora parte del gruppo, il chitarrista mi portava i dischi dei brani da inserire nel repertorio per trovare gli accordi, io non avevo formazione musicale ma da autodidatta avevo già imparato a catalogarli».

Raffaele suona e si diverte, a scuola – frequentava l’ Istituto Rosmini – diventa «la spalla forte» del maestro Campagna che lo segue e lo sostiene. Poi a 19 anni si iscrive al conservatorio di Cosenza e conclude in poco tempo il suo percorso. Entra nella classe di composizione ma poi decide di ritirarsi, si diploma in pianoforte e inizia una carriera da solista: «Ho abbracciato il jazz con musicisti quotati nel panorama non solo calabrese. Ma a un certo punto, dopo quasi trent’anni, ho deciso di dedicarmi all’insegnamento. Ho vinto il concorso e oggi insegno pianoforte all’Anna Frank e sono ad un passo dalla pensione».

Un curriculum ricco insomma, che si pregia anche della collaborazione con il liceo Coreutico e musicale. Insomma, un percorso lungo e ricco di soddisfazioni che il Maestro ha condiviso con tanti altri che come lui amavano fare musica e divertirsi: «Siamo stati pionieri di un settore che tra gli anni ‘60, con gli Apache, e i decenni a seguire, era davvero vivace. Penso ad Enzo Migliarese, il più grande fantasista che io abbia mai avuto come compagno di lavoro. Negli anni ‘70 Crotone pullulava di gruppi e lavoravano tutti. Come non citare gli Eyes, sono stati loro a tirare fuori il primo disco. Tutti avevano da fare d’estate e di inverno. La vita d’insieme era fantastica, c’era una comunicazione spirituale con i gruppi, era sempre un ritrovarsi per stare insieme e fare festa, per promuovere attività musicali. Questo purtroppo oggi manca. I giovani restano troppo isolati, sembrano già professionisti. Questa è una cosa triste. Poi è anche vero che la musica si è “affossata”, è sempre meno l’uomo a suonare. Io sono sempre stato un appassionato di musica elettronica ma non bisogna mai abusarne, la musica va fatta con la testa e con le mani». Da un paio di anni con la figlia, il mezzo soprano Sabrina, Raffaele ha una formazione cameristica “Statale 107 bis” che ha sede stabile a Santa Severina, in questi ultimi due anni hanno realizzato un album dal titolo Caravan e il 12 agosto lo presenteranno al castello del borgo.
V. R.

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