(VIDEO) “Disegno. Amo. Credo.”: i colori della speranza dei bambini ucraini
64 disegni, 64 storie di fede, amore e coraggio. Una mostra itinerante che attraversa l’Italia per dire che l’amore è più forte della guerra
Presso la sede della Cooperativa One è approdata la mostra itinerante “Disegno. Amo. Credo.”, una toccante esposizione di 64 disegni realizzati da bambini ucraini, figli di prigionieri di guerra o di persone disperse nei territori occupati.
Questi disegni, pieni di colori e speranza, non raccontano la paura, ma la forza dell’amore. Ogni tratto è una “preghiera colorata”, un messaggio che chiede il ritorno a casa di papà, mamme e parenti imprigionati in Russia.
La mostra nasce da un’iniziativa del gruppo “Sostegno ai Prigionieri di Guerra Ucraini” presso il Congresso Nazionale delle Associazioni Ucraini in Italia (CNUAI), in collaborazione con il gruppo di attivisti “Bureviy” – 1ª Brigata Presidenziale della Guardia Nazionale Ucraina e Unità Militare n.38 di Odessa.
Gli originali dei disegni sono stati consegnati a Papa Leone XIV come simbolo di pace e sostegno alle famiglie colpite dalla guerra. Per permettere a più persone di conoscere queste storie, sono stati creati dei duplicati che viaggiano in tutta Italia. Dopo essere stata ospitata all’Ostello Casa di Chiara, in Piazza Santa Veneranda, e aver registrato numerosi visitatori, l’esposizione farà tappa in altre città, tra cui Lamezia Terme, Soverato e Ischia.
“Una preghiera in colore”
“Ogni disegno è una preghiera colorata – spiega Lina dell’Associazione Svitanok –. Nonostante tutto, non c’è paura in questi disegni, ma amore e speranza. I bambini credono che la guerra finirà e che i loro cari torneranno a casa.”
Lina racconta anche la genesi della mostra:
“L’idea è nata a Odessa, grazie alla coordinatrice Anastasia Dobrieva. Abbiamo consegnato i disegni insieme alla lista dei prigionieri al Papa. Poi abbiamo deciso di duplicarli e farli viaggiare per l’Italia: abbiamo 42 associazioni ucraine e ogni mese la mostra si sposta in una nuova città.”
Secondo i dati delle Nazioni Unite, oltre il 90% dei prigionieri di guerra ucraini sarebbe stato torturato nei campi di prigionia russi. Per questo, ogni disegno è un grido di speranza, un atto di fede nella vita e nella libertà.[
