La Kroton Nuoto attende il ministro dello sport, Roberto Fantasia: "Il diritto allo sport ci è stato negato"
Da quattro mesi gli atleti si allenano in mare o viaggiano fino a Catanzaro. Fantasia: "Siamo co-gestori, ma non possiamo entrare."

Da mesi si allenano tra il mare e la strada, con trasferte quotidiane fino a Catanzaro per continuare a coltivare il sogno sportivo, nonostante a pochi metri da casa ci sia un impianto olimpionico completamente funzionante. È questa la situazione paradossale che vive la Kroton Nuoto, storica società sportiva di Crotone guidata da Tatiana Hrytsenko, esclusa dalla piscina comunale di via Giovanni Paolo II a causa di problemi legati alla cogestione dell’impianto con un’altra realtà cittadina, la Rari Nantes Crotone.
"Per noi è un'occasione per dimostrare quello che sta accadendo a Crotone da mesi", ha dichiarato il tecnico della Kroton Nuoto, Roberto Fantasia, che oggi ha accompagnato i giovani atleti della società presso il Museo di Pitagora, dove è atteso il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, in città per un incontro elettorale.
"Parliamo della piscina – continua Fantasia – il nostro settore agonistico è da mesi costretto ad allenarsi in mare oppure, attualmente, siamo ospiti della struttura di Catanzaro Lido, che ci accoglie per gli allenamenti. È iniziata così la preparazione estiva e la stiamo continuando in modo molto complicato, viaggiando per 800 chilometri a settimana"
Il tecnico è chiaro: "Il diritto allo sport è violato per tutti, perché a noi viene inibito l'accesso all’impianto, nonostante siamo co-gestori e abbiamo vinto un bando pubblico per la gestione di questa struttura".
"Ad oggi – ribadisce il tecnico – siamo inibiti nell’accesso, non ci viene consentito in alcun modo di entrare, nonostante il nostro ruolo e gli impegni assunti".