L’arte terapia in via Ducarne come strumento di cura e recupero per le donne vittime di violenza

Dal 2011 l’associazione Libere Donne accompagna le donne vittime di violenza attraverso laboratori che diventano spazi di cura e rinascita

A cura di Redazione
22 novembre 2025 15:28
L’arte terapia in via Ducarne come strumento di cura e recupero per le donne vittime di violenza -
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Ci sono momenti della vita in cui le parole non bastano. Quando una donna subisce violenza, porta spesso con sé silenzi pesanti e ferite difficili da raccontare. In questi casi, l’arte può diventare rifugio, linguaggio e respiro.

Dal 2011, l’associazione Libere Donne di Crotone offre percorsi di arteterapia pensati per accompagnare chi ha bisogno di ritrovarsi. Laboratorio dopo laboratorio, l’arte diventa uno strumento per leggere il dolore, rimettere ordine e trasformarlo in dignità, coraggio e presenza.

“Non promettiamo scorciatoie, ma possibilità”, sottolinea la presidente Caterina Villirillo. “I laboratori non sono solo attività creative: sono spazi di incontro, di dialogo e di riscoperta di sé. Persone spente arrivano da noi, convinte di non valere, e insieme lavoriamo per restituire dignità e forza interiore. L’arteterapia è un modo per rimettersi in gioco, un passo alla volta.”

L’arteterapia come strumento di cura

L’arteterapia non è solo “fare arte”, ma un processo che integra mente, corpo ed emozioni. Consente di esprimere ciò che non si riesce a dire, di recuperare autostima, di rielaborare traumi e paure, e di creare relazioni sicure in uno spazio protetto. Attraverso colori, forme e materiali, chi partecipa ai laboratori scopre nuove modalità di raccontarsi e costruire storie personali.

Disegni, collage, piccoli manufatti e lavori di riciclo creativo diventano frammenti di un percorso di rinascita. Per le donne vittime di violenza, l’arteterapia è un ponte: riunisce ciò che è stato spezzato e prepara il terreno per una nuova narrazione di sé, restituendo dignità e speranza.

La Bambola “La Rinascita”

Tra i progetti più emblematici dell’associazione c’è la Bambola “La Rinascita”, realizzata interamente a mano con materiali di riciclo e donazioni. Ogni cucitura e ogni filo sono gesti che curano, simboli di storie che si ricostruiscono. La bambola, disponibile da novembre a marzo, non è mai identica a un’altra, così come le storie di chi la crea.

Acquistare una bambola significa sostenere i laboratori e i percorsi di accoglienza e protezione dell’associazione, contribuendo concretamente a un progetto che parla di coraggio, resilienza e rinascita. La bambola diventa così un simbolo collettivo: rappresenta tutte le donne che stanno imparando a ritrovare la propria voce.

Un gesto concreto contro la violenza

L’arteterapia non elimina il dolore, ma lo accompagna, insegnando a riconoscerlo senza esserne travolti. Libere Donne offre alle vittime di violenza uno spazio per guarire senza fretta, con strumenti che parlano sia al cuore sia alla mente. Ogni laboratorio, ogni colore e ogni creazione sono passi verso la libertà e la possibilità di una nuova vita.

Per continuare questo lavoro, l’associazione ha bisogno del sostegno della comunità. Acquistare una bambola, condividere il progetto o semplicemente essere presenti significa contribuire a un percorso che restituisce dignità e speranza.

L’arte, quando cura, non guarisce solo chi la crea, ma anche chi la accoglie.

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