L'Associazione Vienna si presenta: Autismo ed inclusione, formazione per l'inserimento nel mondo del lavoro
“Vienna” è un nome di donna, ovvero la mamma di San Francesco di Paola. E’ l’omaggio alla forza di una donna, di una mamma, la quale non si arrese al desiderio di avere un figlio in tarda età, Si affi...

“Vienna” è un nome di donna, ovvero la mamma di San Francesco di Paola. E’ l’omaggio alla forza di una donna, di una mamma, la quale non si arrese al desiderio di avere un figlio in tarda età, Si affidò alla preghiera poichè, il figlio, era affetto da una grave malattia che lo avrebbe portato alla cecità. Il nome dell’associazione Vienna, che si è costituita da poco, è un omaggio a tutte le mamme coraggio del territorio, che affrontano ogni giorno una battaglia in una società meno inclusiva.
Il primo evento per far conoscere e presentare l’associazione si è tenuto questa mattina presso la Camera di Commercio di Crotone: l’incontro è stato moderato dal giornalista Salvatore Audia, direttore di Esperia Tv, alla presenza del presidente dell’Associazione Vienna Vittorio Del Tufo, della vice presidente Filomena Latronico, del professore Francesco Cardona, neuropsichiatra infantile e docente presso L’Università La Sapienza di Roma, di Monsignor Antonio Staglianò, presidente dell’Accademia Pontifica, della psicologa e psicoterapeuta Anna Rita Grieco, e di Frieda Grassi psicologa e psicoterapeuta esperta in interazione assistita con animali.
Ma proprio da questo coraggio che nasce l’assocazione, con la “Casa delle Abilità & delle Autonomie”, un progetto di formazione reale per l’ammissione dei ragazzi affetti dallo spettro autistico nel mondo del lavoro, “per il dopo di noi”, legato dunque ai familiari. “Dobbiamo cercare di formare questi ragazzi nella maniera migliore possibile – ha dichiarato il presidente dell’associazione Vienna Vittorio Del Tufo – Il nostro obiettivo non è riabilitarli da punto di vista fisico e psichico, ma tirare da loro il meglio, formandoli in base alle loro caratteristiche, e immetterli così nel mondo de lavoro”. La preoccupazione delle famiglie, dunque, è legata alla gestione dei ragazzi con bisogni speciali nel cosiddetto periodo del “Dopo di Noi”.
Ad occuparsi della formazione dei giovani affetti dallo spettro autistico un gruppo di professionisti “ognuno secondo le loro caratteristiche, ogni professionista dovrà riuscire a captare le caratteristiche dei ragazzi speciali che dovranno approcciarsi al mondo del lavoro”, ha concluso Del Tufo.
“Casa delle Abilità & delle Autonomie” è un progetto di impresa sociale ideato dai sette soci fondatori: Francesco Grande, Vittorio Del Tufo, Giuseppe Palucci, Antonio Mauro, Filomena Latronico, Nicola Cosentino e Roberto Salerno. “Un accordo con le imprese che ci permetteranno prima di formare i ragazzi e poi immetterli nel mondo del lavoro – ha aggiunto la vice presidente dell’Associazione Vienna Filomena Latronico – miriamo alle autonomie e abilità con piani individuali per ognuno di loro, in modo che trovino il loro spazio”.
“Il problema è nell’età adulta – sono le parole del professore Francesco Cardona – spesso questi ragazzi vengono abbandonati alle famiglie e soprattutto c’è tra loro un tasso di disoccupazione assolutamente spropositato. Questo progetto va nella giusta direzione”.
“Entra in campo il grande tema dell’amore, nel rapporto madre e figlio – ha concluso Monsignor Antonio Staglianò, presidente dell’Accademia Pontificia – ma deve essere l’amore di tutta una comunità che si deve organizzare come società che sa amare, cioè che sa sviluppare un’umanità che è sensibile al dolore e alla sofferenza altrui. Qui c’è il grande tema di una società che purtroppo tende a disumanizzare se stessa, perciò la mia relazione è fondata proprio nel cogliere l’aspetto umanistico del problema “.
Dentro questo progetto anche l’idea di creare ed utilizzare una radio/Tv web come strumento di socialità, per rinforzare autostima per migliorare la comunicazione. In base a quanto emergerà dalle attività poste in essere nel centro si individuerà il gruppo per la creazione della web radio tv che, infatti, non è solo “parola” ma con il sistema dei social consente di utilizzare immagini, video e di creare musica per raccontare il modo di vivere e sentire le relazioni, connotando emotivamente le esperienze della vita quotidiana, riuscendo a volte a sdrammatizzare pensieri e preoccupazioni.
