"L'Oasi Canina Onlus" chiede al Comune di rettificare il Piano Regolatore del rifugio
La signora Cozza Rosamaria, olontaria attiva dell’Associazione “Oasi Canina Onlus”, e in qualità di libera cittadina chiede al Comune di Crotone e in particolare al sindaco di rettificare il piano re...

La signora Cozza Rosamaria, olontaria attiva dell’Associazione “Oasi Canina Onlus”, e in qualità di libera cittadina chiede al Comune di Crotone e in particolare al sindaco di rettificare il piano regolatore del rifugio di proprietà della sua famiglia:
E’ dal 2012 che la scrivente, con l’aiuto di un team di volontari, persegue l’obiettivo della riduzione del fenomeno del randagismo nella città di Crotone, mettendo a disposizione, in modo totalmente gratuito, un rifugio dove sono stati ospitati, sfamati e curati centinaia di cani abbandonati nel nostro territorio, per poi essere affidati in adozione, a costo zero per le casse comunali.
Tale rifugio, come a vostra conoscenza, non è in possesso delle relative autorizzazioni, non perché la sottoscritta non abbia provato in tutti modi a regolarizzare la sua situazione, ma perché le è stata più volte negata da codesto Ente la possibilità di presentare una regolare domanda.
L’Oasi, situata in un terreno di proprietà della famiglia della sottoscritta (foglio 24, particelle 454, 455 e 456), risulta in parte ricadere in una zona con vincolo boschivo che la renderebbe, a parere dei tecnici comunali, inadatta ad ospitare ricoveri per i cani.
In realtà, il suddetto appezzamento non è mai stato area boschiva, come infatti risulta dalle cartografie nazionali, regionali e provinciali. Circa 30 anni fa, su questa particella, era presente un laghetto artificiale per uso irriguo asservito al terreno stesso. In occasione dell’alluvione del 1996 questo lago ha tracimato ed è stato prosciugato perché invaso dal terreno scivolato giù dalle adiacenti colline: attualmente, pertanto, non esiste né lago né bosco.
Oltre a ciò, l’operato della nostra associazione è unanimemente riconosciuto di interesse pubblico, avendo fatto risparmiare alle casse comunali centinaia di migliaia di euro (il mantenimento di un cane in canile privato costa 2€ al giorno + iva), e come tale andrebbe tutelato e incoraggiato da parte di codesta Amministrazione che, se solo ci fosse una precisa volontà in tal senso, avrebbe tutti i mezzi per addivenire ad una soluzione, come già era stato fatto, a suo tempo, per il canile comunale, anch’esso situato su una zona boschiva.
La speranza dei volontari e di molta parte della cittadinanza, che ci manifesta costantemente supporto e solidarietà, è che, una volta per tutte, si prenda atto della situazione affinché vengano rimossi tutti gli ostacoli che intralciano la meritoria attività dell’associazione.
Se, in caso contrario, Lei ritenesse che tale attività debba terminare qui, la sottoscritta è disposta ad abbandonare tutto, compresi gli animali attualmente ospitati (di proprietà del Sindaco), che dovranno trovare una collocazione, a spese del comune, presso i canili convenzionati.
Rosa Maria Cozza pertanto chiede al sindaco che venga rettificato il Piano Regolatore affinché la particella di interesse possa essere riconsiderata terreno agricolo, come è nella realtà.
Se per l’ennesima volta queste istanze cadranno nel vuoto, la nostra associazione, insieme a tutti i cittadini sensibili che ci hanno sempre sostenuto, si farà carico di portare direttamente davanti al Palazzo del Comune tutti i numerosi cani presenti nel nostro rifugio, a cui Lei, in qualità di Sindaco, avrà l’obbligo di trovare un luogo autorizzato che li ospiti a spese della comunità, spese che fino ad ora abbiamo scongiurato.
Giusto per fare due conti: per ogni anno abbiamo portato a termine ca. 300 adozioni per un risparmio di 300*2€*365gg =219.000€ all’anno e se si moltiplica per 10 anni…forse è questa la nostra colpa?