“Magna Grecia Park”: un sogno che si chiama futuro e che parte dal passato

“Magna Grecia Park”: un sogno che si chiama futuro e che parte dal passato

Crotone Antonio Lidonnici, ingegnere, lo ha sempre sognato e ora questo grande Parco della Magna Grecia deve tradursi in realtà.  Un parco tematico, non soltanto ludico ma anche culturale che ci farebbe tornare ai tempi della Magna Grecia. E’ l’idea posta in essere perchè la storia Crotone la possiede e la città non deve inventarsi nulla, e il progetto per Crotone potrebbe combattere la disoccupazione e il mancato sviluppo del territorio che, inevitabilmente, porta molti giovani ad abbandonare questa terra arida.

L’idea è stata presentata questo pomeriggio presso il Centro Congressi  Alkmeon del Gruppo Marrelli. Il “Magna Grecia Park” sorgerebbe su un’area di circa 180 ettari circa, per un valore di un miliardo di euro, dunque un progetto ambizioso e maturo: “Quando mi è stato chiesto di occuparmi dello sviluppo della struttura operativa societaria perchè diventasse realtà, non mi aspettavo di trovare un gruppo assortito – sono le parole dell’Advisor Rory De Luca  – e non siamo partiti da zero, ma da un punto compiuto“. L’occasione, quindi, deve richiamare l’imprenditoria calabrese e di tutto il mezzogiorno, o nazionale, per realizzare il Magna Grecia Park.Quello che serve è che il territorio dimostri di voler ospitare un’iniziativa di queste proporzioni, noi chiediamo di condividere lo scopo, e unire professionisti e imprenditori  con una parte pubblica che dovrà garantire quel sostegno che renderà possibile raccogliere questa sfida”.

Verrà ricostruita la costa ionica da Taranto a Siracusa, le otto principali Polis del periodo magno greco.  Il parco dunque riprodurrebbe  il mondo del periodo ellenico  per offrire ai visitatori la fruizione dei monumenti dell’epoca  con attrazioni, spettacoli, attività ludiche,  pedagogiche, ricreative  e tecnico-scientifiche, eventi e manifestazioni. Insieme, dunque, alle strutture ricettive di cui il territorio crotonese necessiterà, con quattro grattacieli raffiguranti Zeus, Apollo, Hera ed Athena, le divinità del periodo ellenico.

Il Meridione deve fare ora una scelta di cambiamento, non quello della soglia di casa, ma quella a cui dobbiamo partecipare anche noi – ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Di Baldassarre quest’iniziativa non ha padroni ma tanti servitori, un progetto che coinvolge non solo la cittadinanza ma l’intera regione“.  L’avvocato ha sottolineato come il metodo per costruire questo immenso parco possa attirare maggiori imprenditori per fare la loro parte entrando nella fondazione: “Magna Grecia Park Crotone”.  “Se in Italia c’è qualcosa che non funziona è la burocrazia – ha continuato – ebbene la fondazione vuole farsi carico di questo, un progetto con le carte in regola nel mondo della finanza, e la finanza se trova una buona occasione si getta in questa opportunità”.

Il progetto potrebbe cambiare le sorti delle nostra regione: “Le aree devono essere valutate, ma l’importante è che facciamo questo parco per cambiare Crotone – ha aggiunto Mario Spanò, presidente di Confindustria Crotonedobbiamo creare un’economia che diventi un moltiplicatore per evitare lo spopolamento ed isolamento del territorio. La volontà di questo progetto è di non far andare i giovani fuori dalla nostra città”.

L’idea mi è venuta dopo una serie di viaggi effettuati nei parchi a tema nel corso degli anni – ha presentato così il padre del progetto Antonio Lidonnici –  l’altro elemento che mi ha portato a pensare a questo parco è stato il viaggio fatto ad Atene, al Partenone, e ho pensato ai nostri templi, ai nostri beni culturali”. Il progetto necessità di un’area con meno vincoli per evitare trattative estenuanti, tra Gabbella, Crotone o Isola di Capo Rizzuto.

“Il tema del nostro parco avrà attrazioni di natura meccanica o non meccanica, e potrà essere sviluppato con attrazioni non solo ludiche. Vogliamo abbracciare quanta più utenza possibile – ha concluso – è una sfida imponente perchè Crotone ha bisogno di qualcosa di imponente per potersi riprendere, se pensiamo al divario tra il Nord e il centro Sud,  per invertire la curva è  necessario costruire  qualcosa di eccezionale, che vada al di là delle semplici progettualità, e il progetto deve partire dal basso con le persone fisiche, gli imprenditori e le istituzioni”.

 




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