Martedì Santo, il giorno dello sdegno: Gesù caccia i mercanti dal tempio
I primi tre giorni della Settimana Santa sono tradizionalmente associati al ricordo del tradimento di Giuda, ma ciascuno di essi custodisce un significato profondo e specifiche ricorrenze liturgiche.I...

I primi tre giorni della Settimana Santa sono tradizionalmente associati al ricordo del tradimento di Giuda, ma ciascuno di essi custodisce un significato profondo e specifiche ricorrenze liturgiche.
I riti religiosi del Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo prevedono, come prima lettura della Messa, i tre canti del Servo del Signore, tratti dal libro del profeta Isaia.
Il Martedì Santo è conosciuto come il giorno dello sdegno: è il momento in cui si ricorda lo sdegno di Gesù che, entrando nel Tempio di Gerusalemme, scaccia i mercanti e rovescia i banchi del denaro, accusandoli di aver trasformato la casa di Dio in un mercato, profanando un luogo sacro per interessi personali e profitto.
Questo gesto forte è un atto di denuncia contro l’ipocrisia e l’abuso del sacro, e rappresenta l’indignazione divina di fronte all’ingiustizia.
La Settimana Santa è la celebrazione del momento più solenne della fede cristiana: dalla Domenica delle Palme al Giovedì Santo, passando per il Venerdì Santo e culminando nella Domenica di Pasqua, ogni credente è chiamato a ricordare la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, cuore pulsante della religione cristiana.