Nidil Cgil: “Il Comune di Crotone sceglie nuovi precari anziché stabilizzare i Tis”
“L’amministrazione di Crotone avrebbe potuto e dovuto fare di più", afferma Ferraro coordinatore Nidil Cgil Calabria
Riceviamo e pubblichiamo - “La notizia della pubblicazione, da parte del Comune di Crotone, degli avvisi per il reclutamento di personale a tempo determinato tramite agenzia interinale Randstad segna un passaggio politico e amministrativo che non possiamo non denunciare con forza”.
Lo afferma Ivan Ferraro, coordinatore Nidil Cgil Calabria” il quale accusa: “Solo pochi mesi fa NIdiL CGIL Calabria aveva chiesto all’amministrazione comunale di compiere ogni sforzo possibile per stabilizzare tutti i 33 tirocinanti di inclusione sociale (Tis) in servizio nel Comune, lavoratori che da anni garantiscono continuità e qualità ai servizi comunali. Oggi, invece, ci troviamo davanti a una scelta che va in direzione diametralmente opposta: non la stabilizzazione del lavoro, ma la sua sostituzione con contratti di somministrazione a tempo determinato, gestiti da un’agenzia privata”.
“Questa decisione dimostra che le risorse economiche per il personale esistono – sottolinea Ferraro - ma si è deciso di indirizzarle verso forme di impiego temporanee e precarie, anziché consolidare il lavoro di chi da anni opera con serietà e dedizione all’interno dell’ente. Una scelta politica precisa, che penalizza i lavoratori e indebolisce i servizi”.
“Va ricordato - aggiunge - che il percorso di stabilizzazione è stato sin dall’inizio frutto esclusivo della pressione sindacale. Quando nel giugno 2025 il Comune ipotizzava meno di dieci assunzioni, NIdiL CGIL ha richiesto atti formali e un piano di fabbisogno coerente con le reali esigenze della struttura comunale. A luglio, dopo settimane di interlocuzioni e un’assemblea pubblica con i tirocinanti, il numero era salito a 14 unità, fino a raggiungere – solo grazie all’insistenza e al lavoro costante della nostra organizzazione – le 25 stabilizzazioni oggi previste. Un risultato importante, ma non sufficiente, perché lascia 8 lavoratori esclusi, che hanno garantito in questi anni lo stesso servizio e la stessa dedizione dei colleghi che saranno assunti”.
“L’amministrazione di Crotone avrebbe potuto e dovuto fare di più – afferma Ferraro -. Con un atto di responsabilità, avrebbe potuto utilizzare ogni margine utile per garantire continuità e piena valorizzazione di tutto il personale impiegato nei tirocini, invece di orientarsi verso soluzioni
che frammentano e precarizzano ulteriormente il lavoro. Comprendiamo che l’Ente possa ritenere questa scelta una risposta “più flessibile” alle proprie esigenze, ma è una flessibilità che ha un costo umano e sociale altissimo: quello di escludere parte dei lavoratori e di alimentare l’idea che il precariato sia una condizione accettabile e strutturale”.
“Non lo è. Non per chi ha lavorato ogni giorno con senso di appartenenza e spirito di servizio versola comunità. Per NIdiL CGIL Calabria, le scelte politiche in materia di lavoro non sono mai neutre. O si sceglie di stabilizzare e riconoscere il valore sociale dei tirocinanti, o si sceglie di perpetuare la precarietà. Purtroppo, il Comune di Crotone ha imboccato la seconda strada”, continua il sindacalista.
“Oggi, quando le procedure sono ormai avviate, chiediamo all’amministrazione di assumersi pienamente la responsabilità politica di queste decisioni e di individuare nei prossimi mesi soluzioni concrete per i lavoratori esclusi, in raccordo con la Regione Calabria e con le organizzazioni sindacali. L’obiettivo deve restare quello di non lasciare indietro nessuno e di garantire una prospettiva di stabilità a tutti i 33 tirocinanti che in questi anni hanno sostenuto, con impegno e sacrificio, i servizi del Comune di Crotone. Perché dietro ogni numero - conclude - ci sono persone, famiglie e anni di lavoro al servizio della città”.
Ivan Ferraro, coordinatore Nidil Cgil Calabria
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