«Non è solo scuola»: Raffaele Capperi e le discriminazioni sul lavoro. «Il bullismo esiste anche tra adulti »

La storia di Raffaele Capperi, l’attivista con radici a Cutro e Crotone che trasforma il dolore in testimonianza e speranza

A cura di Redazione
24 ottobre 2025 12:24
«Non è solo scuola»: Raffaele Capperi e le discriminazioni sul lavoro. «Il bullismo esiste anche tra adulti » -
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Raffaele Capperi, giovane attivista e influencer nato il 27 febbraio 1994 a Monticelli d’Ongina (Piacenza), ma profondamente legato alle sue origini crotonesi, è affetto dalla sindrome di Treacher Collins, una rara malattia genetica che causa malformazioni cranio-facciali e sordità. Fino ai 19 anni ha convissuto con una grave ipoacusia, superata grazie a un apparecchio acustico. Oggi, però, Raffaele è molto più della sua condizione: è una voce forte contro bullismo e discriminazioni.

«Sono molto legato a Crotone e Cutro – racconta – anche se vivo al Nord, qui mi sento sempre a casa. Ogni volta che riparto provo malinconia». I suoi luoghi del cuore, da Le Castella a Capocolonna, custodiscono un legame che non si è mai spezzato.

La sua storia di coraggio. Perché il bullismo non nasce e finisce sui banchi di scuola, come racconta in questa intervista. «Non mi sarei mai aspettato di vivere episodi di bullismo anche sul posto di lavoro. Frasi come “tu che hai la 104 non puoi ridere” o “ti si stacca l’apparecchio se alzi il microfono” erano abituali». Umiliazioni che avrebbero potuto abbatterlo, invece lo hanno spinto ad usare i social per incoraggiare chi vive la sua stessa condizione.

«Il mio consiglio? Parlare subito. Non stare in silenzio. E denunciare» afferma. E poi l’appello alle aziende: «Investite nella formazione. Serve più empatia, più rispetto tra colleghi. Non bastano le cene di Natale».

Il suo impegno è diventato un esempio internazionale. Raffaele è stato invitato al Parlamento Europeo, dove ha ricevuto un riconoscimento per aver trasformato la sofferenza in speranza, diventando guida per chi affronta la sua stessa strada. «Mi hanno premiato per aver dato voce a chi non riesce a trovarla. È il riconoscimento più bello».

Nel 2021, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per la sua lotta instancabile al bullismo e alle discriminazioni. E un altro momento che non dimenticherà mai è arrivato il 26 aprile 2023, quando ha finalmente incontrato Papa Francesco, dopo un primo tentativo sfumato per una febbre improvvisa: «Un’emozione indescrivibile».

Attraverso i social, Raffaele si fa sentire, diventando un riferimento specialmente per i più giovani e per chi vive con una disabilità simile alla sua. «Il traguardo più importante? Dare forza ai bambini come me e ai loro genitori». Oggi è alla ricerca di un nuovo lavoro. La sfida di Raffaele, che continua, è diventare forza per chi ancora non l’ha trovata.

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