Nord e sud ora crescono insieme, le anticipazioni del Rapporto Svimez

Il 2022 è stato caratterizzato da un rallentamento generalizzato dell’attività economica in Europa. Hanno pesato l’incertezza legata al conflitto ucraino, il protrarsi della pressione inflazionistica...

A cura di Redazione
30 luglio 2023 13:00
Nord e sud ora crescono insieme, le anticipazioni del Rapporto Svimez -
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Il 2022 è stato caratterizzato da un rallentamento generalizzato dell’attività economica in Europa. Hanno pesato l’incertezza legata al conflitto ucraino, il protrarsi della pressione inflazionistica – rimasta sostenuta nonostante il progressivo rientro dei rincari energetici – e l’intonazione restrittiva della politica monetaria per farvi fronte. In questo contesto, l’economia italiana ha registrato comunque un tasso di crescita di due decimi di punto superiore alla media europea (+3,7 contro +3,5%), confermandosi tra le più reattive economie europee nel post-Covid.

Sono alcuni dei dati presentati nel corso delle anticipazione dell’indagine Svimez. Una serie di numeri che, per una volta, fanno emergere un dato significativo per il Bel Paese: nord e sud crescono insieme anche se, come era prevedibile, la ripartenza è diseguale per composizione settoriale. Il Mezzogiorno ha
partecipato attivamente alla crescita nazionale anche nel 2022, registrando uno standard di crescita “europeo” (+3,5%), grazie al quale, in termini cumulati 2021-2022, è riuscito a far meglio del Nord-Ovest (+10,7% contro +9,9%), ultima macroarea italiana per crescita del PIL nel 2022 (+2,9%).

Nonostante la ripresa sostenuta, rimane ancora di oltre sette punti al di sotto del livello del 2008, da quando ha preso le mosse una lunga stagione di ampliamento dei divari territoriali.
Quello che sembra essere un dato ancora più interessante riguarda il futuro. Secondo il rapporto Svimez «nel triennio di previsione, gli investimenti dovrebbero crescere in maniera più pronunciata nel Mezzogiorno, grazie ai ritmi di crescita del 2024-2025 stimati al di sopra della media delle regioni centro-settentrionali. D’altra parte, la SVIMEZ stima una composizione dell’espansione degli investimenti disomogenea tra le due macroaree. Si valuta che nel Mezzogiorno cresceranno più velocemente gli investimenti in costruzioni, nel Centro-Nord quelli in macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto (più direttamente orientati a sostenere la capacità produttiva).

Cresce anche l’occupazione
Il Mezzogiorno ha fatto segnare nel periodo successivo allo shock del Covid una crescita occupazionale sostenuta, grazie alla quale è tornato su livelli di occupazione superiori a quelli osservati nel pre-pandemia (+22 mila occupati nella media del 2022 rispetto al 2019). Va tuttavia rilevato che i posti di lavoro, al Sud, rimangono ancora al di sotto di circa 300 mila unità rispetto ai livelli raggiunti nel 2008. A trainare l’aumento degli occupati è il settore terziario ma anche la pubblica amministrazione. Aumentano i contratti a tempo indeterminato ma il precariato rimane ancora un fenomeno patologico così come i salari sempre troppo bassi rispetto alla media italiana e ovviamente europea.

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