Prima Categoria - È l'ora del grande derby: due storie a confronto
Prima Categoria – Riposa tutto il girone e poi testa all’atteso derby che si disputerà sabato pomeriggio nell’anticipo di giornata, in casa del Città di Cirò Marina, tra la squadra di mister Giuseppe...

Prima Categoria – Riposa tutto il girone e poi testa all’atteso derby che si disputerà sabato pomeriggio nell’anticipo di giornata, in casa del Città di Cirò Marina, tra la squadra di mister Giuseppe Ceraudo (ex allenatore del Real Fondo Gesù) e l’Aek Crotone di Francesco Maiolo, la squadra che, fino allo scorso anno, si chiamava appunto Real Fondo Gesù. Cinque punti separano le due compagini sportive. I crotonesi arriveranno in casa dei ciromarinoti da primi in classifica, mentre la squadra di Ceraudo con tre vittorie, un pareggio e una sconfitta.
“Approfittiamo della pausa per rifiatare un po’ dopo un inizio di stagione positivo con otto vittorie su otto partite ufficiali tra Campionato e Coppa Calabria – ci ha detto Francesco Maiolo, tecnico dell’Aek Crotone – Continuiamo a lavorare per migliorarci sempre, ci aspetta un mese di novembre infuocato dove andremo a incontrare una dietro l’altra la quarta la seconda e la terza in classifica attualmente. Un tour de force da preparare nei minimi particolari a cominciare dal Cirò Marina guidato dall’amico nonché ex allenatore del Real Fondo Gesù Giuseppe Ceraudo. Una persona che stimo tantissimo, prima compagno di squadra ai tempi dell’Isola poi avversario e adesso rivale (sportivamente parlando), sarà un altro derby tiratissimo come quello di Coppa”.
Abbiamo intervistato anche l’allenatore del Città di Cirò Marina, Giuseppe Ceraudo, ex allenatore del Real Fondo Gesu per quattro anni: “Momenti bellissimi dove ho conosciuto ragazzi importanti e tanta gente, ovvero quello che ti lascia il calcio. E’ stata una società importante per me e per il mio passato, e per questo ci tengo a vincere il derby. E’ una squadra forte, costruita per vincere il campionato. Noi l’affronteremo in maniera serena e tranquilla, ci giocheremo il match. I miei ragazzi sono giovani, e in campo potrebbe succedere di tutto: l’importante è avere un’organizzazione di base, sperando che vada tutto liscio. Il ricordo più bello è lo spogliatoio, specie quello del secondo anno di Prima categoria: è stato un anno bellissimo perché c’era un bell’ambiente e un bel clima. Non posso dimenticare Jonathan Porto, un ragazzo semplice ma vero”.