Rossella Mancuso: la prima donna a cantare Rino Gaetano in Italia: "Non servono imitazioni, basta capire il messaggio”
Ha aperto la strada alle donne nel repertorio di Rino Gaetano. Dopo di lei, la band ha proseguito con Giancarlo Muscò e Luigi Caterisano

È stata la prima donna in Italia a portare in scena le canzoni di Rino Gaetano. Un’impresa che potrebbe sembrare insolita, ma che per Rossella Mancuso è stata una missione: “All’inizio era difficile cantare una voce così particolare, maschile e graffiante – racconta – ma poi ho capito che il punto non era la voce, ma il messaggio. Quando la gente inizia ad ascoltarmi, dimentica che sono una donna”.
Rossella ricorda bene la prima volta in cui ha portato sul palco le canzoni di Rino: “Dovevamo essere tre band, con la presenza della sorella Anna Gaetano. Alla fine siamo rimasti solo noi, i Khatmandu. Ero terrorizzata, ma poi sul palco, con le immagini di Rino e il pubblico coinvolto, tutto ha preso vita”.
La prima canzone? “Credo fosse Ma il cielo è sempre più blu, sull’onda del remix di DJ Molella, era il 2007. Ma quella che porto nel cuore è Tu, forse non essenzialmente tu. La amo profondamente”.
Un traguardo storico e musicale per Rossella Mancuso, nostra concittadina, che entra nella storia come prima voce femminile in Italia a interpretare il repertorio di Rino Gaetano all’interno di un progetto ufficiale: la Khatmandu Band.
La Khatmandu Band, riconosciuta per essere una delle più fedeli nel riproporre la musica del cantautore crotonese, scelse Rossella come interprete, segnando una svolta: per la prima volta la voce di una donna ha dato nuova vita ai testi ironici, taglienti e poetici dell’artista simbolo di Crotone. Dopo la sua esperienza, la band ha continuato il percorso musicale con Giancarlo Muscò e oggi con Luigi Caterisano.
Dalle storiche “Gianna”, “Berta Filava” e “Ma il cielo è sempre più blu” fino ai brani più intensi come “Sfiorivano le viole” o “E io ci sto”, il progetto con la Khatmandu Band punta a portare in giro per l’Italia un omaggio originale, dove Rossella ha rappresentato la voce della nuova generazione capace di dialogare col passato.
Per Rossella, cantare Rino Gaetano significa “rompere le barriere”. “Non esistono uomini o donne per interpretare un artista, esiste la comprensione. Non bisogna imitarlo, ma far capire il significato profondo di quei testi, che molti scambiano per canzonette, ma non lo sono affatto”.
E oggi Rino è più attuale che mai: “Era avanti, censurato allora, ma oggi si ritrova nei giovani. Lo amano. Crotone ha fatto pace con lui? Sì, anche se c’è ancora chi ingrandisce storie e crea distanze inutili. In realtà Rino ha sempre parlato della sua terra, l’ha amata davvero”.
Un amore ricambiato, soprattutto ogni volta che la voce di Rossella torna a far vivere le sue canzoni sul palco. Abbiamo chiacchierato con lei in riva al mare, tra la gente che in spiaggia ricordava Mimmo Tricoli, portava a Crotone gli LP di Rino Gaetano per farli trasmettere in radio, e Antonio Piscitelli, grande collezionista e appassionato dell’artista crotonese.
Danilo Ruberto