#StrageDiCapaci, Tina Montinaro: «Dobbiamo guardare negli occhi i nostri figli senza vergognarci»

– “Dobbiamo chiedere l’intervento delle persone che stanno su a Roma per i nostri territori, perchè se decidiamo di denunciare è chiaro che dobbiamo fidarci dello Stato. E io penso che...

A cura di Redazione
30 gennaio 2023 19:00
#StrageDiCapaci, Tina Montinaro: «Dobbiamo guardare negli occhi i nostri figli senza vergognarci» - Montinaro Tina
Montinaro Tina
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#StrageDiCapaci “Dobbiamo chiedere l’intervento delle persone che stanno su a Roma per i nostri territori, perchè se decidiamo di denunciare è chiaro che dobbiamo fidarci dello Stato. E io penso che possiamo ottenere qualcosa, per noi e per i nostri figli”. E’ stata accolta con dei doni e dei fasci di fiori la signora Tina Montinaro, moglie del capo scorta del giudice Giovanni Falcone che perse la vita durante la Strage di Capaci insieme al giudice, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo e Vito Schifani, questo pomeriggio presso la Camera di Commercio Calabria Centrale sezione di Crotone, incontrando gli imprenditori e le associazioni di categoria per parlare del tema della legalità.

La signora Montinaro è a Crotone da questa mattina, in occasione della cerimonia di disvelamento della teca Quarto Savona 15 (leggi qui il nostro servizio), che contiene i resti dell’auto della scorta del giudice Falcone vittima dell’attentato di mafia del 1992 in Sicilia. Infiltrazione della criminalità organizzata nelle pubbliche amministrazioni e  legalità nel confronto avvenuto questo pomeriggio presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio Crotone di via De Curtis, nel dibattito moderato dai giornalisti Francesco Vignis e Francesca Travierso.

Tina Montinaro è napoletana, mentre il marito leccese. Entrambi si sono conosciuti in Sicilia, sposandosi e mettendo su famiglia. “Io non cambierei nulla della mia vita e della vita di mio marito, perchè mi ritrovo in una città diversa, in una Palermo che grida no alla mafia, in una città che non ha paura dopo che per anni ha vissuto nel copri fuoco – ha aggiunto – ma questo lo dobbiamo fare anche qui a Crotone e in tutte le città del Meridione. Ma affinchè ciò sia possibile dobbiamo essere tutti uniti e camminare tutti quanti assieme”.

Sono diversi i comportamenti da escludere, ha sottolineato, ovvero il facile guadagno ed avvicinarsi alle cattive strade. “Dobbiamo guardare negli occhi i nostri figli senza vergognarci – ha concluso –  dobbiamo lottare tutti insieme in queste terre che sono martoriate da tutti questi delinquenti. Loro questo sono e noi questo dobbiamo fare, far capire ai nostri figli che non bisogna avvicinarsi a loro per avere più possibilità di guadagno”.

 

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