Strongoli, Festival Leonardo Vinci: terzo incontro alla Chiesa di S. Maria delle Grazie
Sabato 6 dicembre 2025, alle ore 19,00, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sarà nuovamente tempo di musica
Strongoli - Sabato 6 dicembre 2025, alle ore 19,00, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, si svolgerà il terzo incontro musicale della quinta edizione delle Accademie Musicali Leonardo Vinci di Strongoli. Durante la serata il Quintetto composto da Francesco De Siena, Pianoforte. Vincenzo Primerano, Clarinetto. Gennaro Rizzuto, Oboe. Antonio Mungo, Fagotto. Olma Lucente, Corno, eseguiranno nella prima parte del concerto il Quintetto KV 452 in Mib maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart per pianoforte e fiati nei tempi: Largo – Allegro moderato, Larghetto, Rondò: Allegretto; nella seconda parte l'Opus 16 di L.V Beethoven, il Quintetto in mi bemolle maggiore.
La composizione mozartiana che apre la manifestazione musicale, fu scritta dal genio salisburghese in previsione di un concerto "a proprio beneficio" (secondo l'usanza delle Accademie pubbliche, che si tenevano per sottoscrizione) ospitato nel Teatro di corte di Vienna il 1° aprile 1784. Mozart, in una lettera inviata al padre, pochi giorni dopo il concerto definì il suo Quintetto: "la cosa migliore che abbia mai scritto finora in vita mia [...] Mi sarebbe piaciuto farlo ascoltare anche a lei; e che splendida esecuzione!
A dire il vero, alla fine ero stanco dal gran suonare - e non è poco onore per me che i miei ascoltatori non si stancassero mai". Questo giudizio sul Quintetto, tutt'altro che di circostanza, è confermato dal fatto che Mozart lo scelse per eseguirlo alla presenza di Giovanni Paisiello, grande e apprezzato compositore italiano della seconda metà del diciottesimo secolo. Anche la critica musicale concorda nel considerare questa pagina una vetta nella produzione mozartiana, punto di riferimento nella successiva opera cameristica con pianoforte. Per il noto musicologo Bernhard Paumgartner il Quintetto “...rimane ancor oggi il più nobile esempio di musica da camera per strumenti a fiato. Beethoven lo tenne evidentemente a modello, componendo il suo Quintetto op. 16; ma non lo superò.” Il Quintetto per pianoforte e fiati in mi bemolle maggiore op.16 di Beethoven, che chiuderà la terza serata delle "Accademie" fu composto dal compositore di Bonn tra il 1794 e il 1797 ed eseguito, per la prima volta, il 6 aprile del 1797 nel quadro di una delle «Accademie» organizzate da Ignazio Schuppanzig e pubblicato nel 1801.
La composizione è introdotta da una breve sezione in tempo Largo, con un carattere serioso, poi, il primo movimento, Allegro, nel tema iniziale presenta analogie con l’aria “Dies Bildniss ist bedauernd schön” di Tamino del Flauto magico; il secondo movimento, Andante, richiama altre melodie mozartiane, il tema principale rivela letteralmente evidenti affinità con l’aria di Zerlina “Batti batti bel Masetto” del Don Giovanni di Mozart. L’ultimo movimento è, infine, un brillante Rondò il cui tema del ritornello ricorda l’aria di “Papageno Ein Mädchen oder Zeichen” del Flauto magico.
L'amore per Mozart, che era morto pochi mesi prima, attraversa tutta la composizione op. 16 del giovane Beethoven, e rappresenta un esempio mirabile del perenne dialogo che le grandi anime, oltre i confini del tempo, intessono attraverso la musica.
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