Ti ricordi? Piazza Mercato, la frutta del signor Bertè e i coltelli affilati dall'arrotino

Ti ricordi? Questa storia nasce negli anni ’50, dal periodo di cui abbiamo testimonianze sul Mercato di Piazza Pitagora, in pieno centro a Crotone e fulcro dell’economia.Immaginate di camminare in pie...

A cura di Redazione
15 gennaio 2024 13:30
Ti ricordi? Piazza Mercato, la frutta del signor Bertè e i coltelli affilati dall'arrotino -
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Ti ricordi? Questa storia nasce negli anni ’50, dal periodo di cui abbiamo testimonianze sul Mercato di Piazza Pitagora, in pieno centro a Crotone e fulcro dell’economia.

Immaginate di camminare in piena ripresa economica dopo le due grandi guerre, nel centro cittadino, e di sentire i profumi del basilico e dei pomodori, tra le voci insistenti dei venditori atti a convincere la signora a comprare qualcosa in più.

Lumache, i virdeddr, uova bianche e fresche, e tutti i prodotti frutto della terra e del lavoro dell’uomo, in un mercato che era vivo e che, malgrado il cambiamento economico della città, sopravvive ancora oggi nel 2024.

Sono passate intere generazioni di venditori e consumatori, di coloro che toccavano con mano i prodotti e incantanti dal rosso del peperoncino e dalle cipolle viola. I banchi erano tutti pieni, e tra gli anni ’60, ’70 e ’80 quel mercato è stato il centro della vita economica del paese, prima di diventare capoluogo di provincia.

Le patate, la sardella, le mele, i cococomeri e le macellerie districate tra i magazzini del mercato, tra cui tanti venditori ancora oggi ricordati, come il signor Antonio Bertè e Ciccio da Sardeddra, volti storici della vita economica di Crotone, quella dei prodotti a chilometro zero. Da una parte i profumi del mare e dall’altra quelli della terra, coltivati tra le campagne limitrofe e dalla vicina Sila.

E come non ricordare le provole appese, le bilance che nel tempo si sono adeguate e modernizzate, a carretteddra du zu Ciommo, i barattoli con la conserva e i funghi di Camigliatello, così come l’arrotino vicino l’uscita dei portici, con l’affilatura di coltelli e forbici, vicino la piccola macelleria di Colacino e la signora Maria.

Dal signor Vincenzo sono passate tante persone per affilare i coltelli di casa, “li faceva come nuovi“, così come molte macellerie ed attività di generi alimentari sono passati da lì, da quel pezzo di storia dove la mola è rimasta nel suo posto nel piccolo stanzino, presso il mercato. Il signor Vincenzo Esposito ci ha lasciato nel 2014 e un premio alla memoria e alla professionalità fu consegnato dalla provincia di Crotone ai suoi familiari.

L’anno seguente, nel 2015, il Rotary Club di Crotone proprio in quello stanzino appose una “Targa per la sua professionalità in memoria del signor Vincenzo Esposito”.

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