“Trame di Rinascita”: Crotone trasforma un bene confiscato in laboratorio sociale per donne

Il Comune affida all’associazione Multitracce uno spazio per promuovere inclusione, autonomia e competenze artigianali femminili

A cura di Redazione
18 novembre 2025 12:40
“Trame di Rinascita”: Crotone trasforma un bene confiscato in laboratorio sociale per donne -
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“Trame di Rinascita – Ago e Filo nel Tempo” è la proposta progettuale approvata dal Comune di Crotone con la quale l’Associazione di Promozione Sociale Multitracce si è aggiudicata la concessione dell’utilizzo di un bene confiscato alla criminalità organizzata e trasferito al patrimonio dell’ente dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Lo comunica l’assessore con delega ai Beni Confiscati Filly Pollinzi.

L’immobile, situato in viale Magna Graecia e con una superficie di 164 mq, è stato affidato tramite determina dirigenziale a seguito di avviso pubblico. La concessione permetterà, dopo interventi di manutenzione e arredo da parte dell’associazione, la piena restituzione alla collettività di un bene sottratto all’illegalità, destinandolo a finalità sociali di alto valore.

L’obiettivo del progetto è trasformare lo spazio in un presidio sociale per rispondere ai bisogni di donne in condizioni di vulnerabilità come precarietà economica, isolamento, disoccupazione, discriminazioni legate all’identità di genere o all’origine culturale, violenza domestica o marginalità sociale. Verrà creato un laboratorio permanente di cucito e artigianato tessile concepito come spazio creativo, educativo e relazionale, per favorire autonomia, competenze e inclusione.

Il progetto si basa sull’esperienza consolidata di “Ago e Filo nel Tempo” guidato dal maestro Piero Cuomo e prevede attività settimanali, cicli formativi e mostre aperte alla cittadinanza. L’iniziativa punta a valorizzare il sapere artigianale femminile recuperando tecniche tradizionali locali come cucito manuale, ricamo, tessitura e lavorazioni tessili, integrandole con linguaggi contemporanei del design creativo e della sartoria funzionale. Favorirà l’inclusione sociale delle donne più vulnerabili offrendo uno spazio sicuro e supportivo con percorsi narrativi e gruppi di ascolto condotti da professionisti, e costruirà legami solidali tra generazioni e culture attraverso attività intergenerazionali e interculturali. Inoltre, svilupperà competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro o in microimprese etiche, accompagnando le partecipanti nella realizzazione di manufatti vendibili e in percorsi di lavoro sostenibile nel settore tessile.

«È un’iniziativa che ha una duplice valenza: da un lato un bene sottratto alla criminalità organizzata torna finalmente alla collettività diventando un luogo di crescita, riscatto e opportunità. Dall’altro le attività coinvolgeranno le donne più fragili. Sostenere la loro autonomia, creatività e forza significa costruire una comunità più giusta e sicura. Appena l’immobile sarà riqualificato e arredato saranno inaugurate le attività alla presenza delle istituzioni per ribadire l’impegno della Città nella lotta alle mafie e nell’affermazione della legalità. Ringrazio il dirigente Anania, i funzionari e l’associazione Multitracce per questo progetto che diventerà un ulteriore punto fermo sulla strada dei diritti delle donne», dichiara l’assessore Pollinzi.

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