Trofeo Vespistico del Matese: c'è anche il crotonese Ierardi
Una due giorni all’insegna del divertimento, della condivisione e anche della scoperta. Si è concluso con successo il Trofeo Vespistico del Matese, prova vespistica di regolarità a carattere storico-c...

Una due giorni all’insegna del divertimento, della condivisione e anche della scoperta. Si è concluso con successo il Trofeo Vespistico del Matese, prova vespistica di regolarità a carattere storico-culturale ed a rilevanza internazionale organizzata dal Vespa Club Maddaloni, al quale ha partecipato, insieme ad altri calabresi, anche il crotonese Francesco Ierardi.
«Riuscire a vespare in quei posti – racconta Francesco – non ha prezzo. è stata un’ esperienza straordinaria». I vespisti sono partiti dallo storico scenario del belvedere di San Leucio percorrendo poi la memoria delle ruote classiche in direzione di Telese. Dopo il controllo di passaggio, i partecipanti sono giunti alle pendici del complesso montuoso del Matese per avviare la propria “scalata” e poi immergersi nel pieno della natura tra i suggestivi paesaggi e tornanti di Bocca della Selva. Valicato il confine regionale per poi risalire a Campitello, hanno fatto rotta verso il lago del Matese.
Superato anche il comune di Letino con il belvedere sul lago di Gallo Matese, i vespisti hanno fiancheggiato l’imponenza del Matese dal basso, circoscrivendone il perimetro fino a raggiungere Piedimonte Matese. Passaggio d’obbligo dinnanzi alla particolare e suggestiva cinta muraria di Alife per poi dirigersi verso Alvignano prima di riannodare il percorso a San Leucio, toccando l’incantevole città di Caserta e chiudere la marcia vespistica a Maddaloni.
Tra curve e tornanti, salite e discese “sotto bosco” con temperature paradisiache con tanto sole ma quanto basta, Ierardi ha potuto godere non solo l’entusiasmo della gara ma anche e soprattutto la bellezza di luoghi per molti sconociuti. «Sono soddisfatto di aver rappresentato il mio club in una delle manifestazioni vespistiche più importanti d’Italia almeno per il 2023 e credo che resterá una di quelle che nella storia difficilmente verrá dimenticata.
La mia 29 (progetto sport su vespa VN2 del ’56) si é comportata non bene, benissimo, una vera bomba, una ciclistica da vera corsaiola ma allo stesso tempo comoda da non farmi sentire le fatiche fatte per i quasi 300km percorsi. Ringrazio il presidente e tutto il direttivo del Vespa Club Crotone che mi ha permesso di portare la fiamma sociale del nostro club a questa manifestazione».