Un Anno di CrotoneOk - Gerardo Sacco: «Non mi aspettavo tutto questo per festeggiare la mia carriera»

Crotone – Manca ormai poco alla serata evento “Un anno di CrotoneOk”. Come già annunciato il PersonaggiOk 2023 scelto dalla redazione è il maestro orafo Gerardo Sacco che ha compiuto sessant’anni di c...

A cura di Redazione
13 marzo 2024 09:57
Un Anno di CrotoneOk - Gerardo Sacco: «Non mi aspettavo tutto questo per festeggiare la mia carriera» -
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Crotone – Manca ormai poco alla serata evento “Un anno di CrotoneOk”. Come già annunciato il PersonaggiOk 2023 scelto dalla redazione è il maestro orafo Gerardo Sacco che ha compiuto sessant’anni di carriera, un traguardo eccezionale che è stato celebrato in Italia e all’estero. Dove c’è Gerardo Sacco c’è Kroton e c’è Crotone. «Mi sono chiesto perché non l’ho ricevuto prima – scherza, ma non troppo, il maestro – Ce n’è voluto… Poi il direttore Antonio Gaetano mi ha spiegato la motivazione e ho capito che era legato non tanto al personaggio ma a cosa si fa in quel preciso anno. E io, onestamente, non mi aspettavo tutto questo per festeggiare la mia carriera. Per esempio non mi aspettavo di essere premiato con il Leone d’oro alla carriera assegnato dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, cerimonia che si è svolta presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica.

Gerardo Sacco rappresenta un po’ il sogno crotonese, diventato punto di riferimento internazionale: «Crotone – aggiunge – è una città che ha e ha avuto personaggi importanti, come Rino Gaetano, un vero mito, e Sergio Cammariere. Io mi sento un privilegiato nell’essere accostato ai grandi nomi dei crotonesi e dei calabresi che hanno avuto successo. Io sono felice quando vado fuori, sono felicissimo quando torno nella mia città. Al contrario di quanto mi dicono, io non ho fatto nulla per la città, ho fatto per la mia famiglia, per i miei collaboratori, ma tutto questo è stato possibile a Crotone, perchè fuori Crotone sarei stato come una pianta recisa e si sa che quando una pianta è recisa non fiorisce. Se fossi cresciuto a Milano o a Roma non sarei diventato Gerardo Sacco, sarei stato uno dei tanti».

Poi ai giovani: «Voglio dire che la cosa più importante è la passione, se avete la passione potete sfidare chiunque. Viviamo in una terra a cui Dio ha donato tutto, non si è risparmiato e noi non sappiamo apprezzare ciò che abbiamo. Io non ho avuto la possibilità di studiare ma ho avuto il coraggio e la passione. Ricordo quando sono stato a Tokyo, ero circondato da linee di gioielli minimaliste ultramoderne e io cosa ho fatto? Ho attinto dalla cultura contadina calabrese creando una linea di argenti, con le maschere che sono diventate la forza della Gerardo Sacco e di tanti altri laboratori. E alla fine ho vinto il primo premio per il miglior argentiere del mondo. Non mi fermo a utilizzare le cose per come sono nate, come ho fatto con “u salatur” che è diventato un moderno porta ghiaccio. Senza passione – conclude – non andrete da nessuna parte».

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