(VIDEO) “Una razza in estinzione”, applausi per il tributo a Giorgio Gaber a Crotone

La Bube’s Band ha portato a Crotone il teatro-canzone sul piazzale del Teatro Scaramuzza

A cura di Redazione
14 settembre 2025 09:00
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Ieri sera la piazza d’ingresso del Teatro Comunale Vincenzo Scaramuzza si è trasformata in un palcoscenico a cielo aperto per il nuovo appuntamento di “Autunno Insieme”, la rassegna promossa dal Comune insieme a Compagnia dello Jonio. In scena lo spettacolo “Una razza in estinzione – tributo a Giorgio Gaber”, un progetto di teatro-canzone che ha ripercorso l’opera del grande artista milanese, portando sul palco le sue riflessioni più intime e le sue canzoni più iconiche.

Un’opera che non solo celebra l’eredità di Gaber, ma invita il pubblico a fermarsi, come detto ieri sera anche dall'assessore alla cultura Nicola Corigliano presente, pensare e mettersi in discussione, nello spirito autentico del teatro-canzone.

A rendere vivo questo viaggio musicale e culturale la Bube’s Band, composta da Claudio Iannuzzi (voce), Giulio Ramacciotti (tastiere), Francesco Terribile (basso) e Gianmarco Carlini (batteria). Con energia e intensità, il gruppo ha proposto brani intramontabili come La libertà, Destra o sinistra, Io non mi sento italiano, La nave, Lo shampoo e Io se fossi Dio, e altre canzoni, ricevendo calorosi applausi dal pubblico.

Claudio Iannuzzi ha raccontato il percorso dello spettacolo e l’attualità di Gaber: «Il teatro-canzone è un genere ancora attuale, se lo si vuole attualizzare. I testi di Gaber e Luporini restano veri oggi come ieri, perché tutta la grande canzone d’autore italiana – da De André a Guccini – ci aveva già messo davanti alle contraddizioni del nostro tempo. Forse non siamo stati capaci di ascoltarli abbastanza».

Il progetto, spiega Iannuzzi, è cresciuto negli anni: «All’inizio era un tributo semplice, fatto di brani più leggeri. Poi il pubblico ha cominciato a chiedere i pezzi impegnativi – Io se fossi Dio, Qualcuno era comunista – e lo spettacolo si è trasformato, diventando un vero e proprio teatro-canzone. Gaber non dava risposte, ma poneva dubbi: e noi cerchiamo di fare lo stesso».

Infine un pensiero personale dedicato a Crotone e alla Calabria: «Ho origini calabresi, la mia famiglia paterna è di San Donato di Ninea. Tornare qui è sempre speciale. L’Italia è tutta bella, ma ogni volta che vengo in Calabria faccio scorta di prodotti tipici: è il modo migliore per respirare l’anima di un luogo».

Applausi convinti hanno salutato la chiusura dello spettacolo, che ha confermato la forza del linguaggio di Gaber: ironico, tagliente, poetico e ancora oggi attuale.

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