(Video) Crotone - Andrea racconta la sua esperienza sull'Amerigo Vespucci: «La mia vita è il mare»

Crotone - Ha vissuto sette giorni a bordo dell'Amerigo Vespucci e oggi, Andrea Marasco, alunno della classe 5A, conduzione mezzi navali (Capitani) ...

A cura di Redazione
17 aprile 2025 09:00
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Crotone – Ha vissuto sette giorni a bordo dell’Amerigo Vespucci e oggi, Andrea Marasco, alunno della classe 5A, conduzione mezzi navali (Capitani) dell’istituto nautico Ciliberto, ha raccontato la sua esperienza ai suoi compagni. Unico calabrese a bordo, Andrea è stato elezionato insieme ad altri dodici giovanissimi studenti italiani, tra i più meritevoli, per un viaggio/Stage che gli ha permesso di imparare sul campo quello che apprende sui banchi di scuola.

«E’ stata un’esperienza bellissima – racconta – che mi ha formato anche a livello personale. Ho capito davvero com’è la vita nella marina militare e sono ancora più convinto di quello che voglio fare in futuro: arruolarmi e il mio sogno è quello di imbarcarmi proprio sull’Amerigo Vespucci».

A bordo i ragazzi hanno lavorato, imparato nuove cose, ma soprattutto hanno compreso il valore del sacrificio. La sua esperienza l’ha raccontata ieri mattina, proprio nel suo istituto, in un momento di condivisione voluto dalla dirigente Laura Laurendi, dal professore Alberto Vega docente esperto della disciplina Scienze della Navigazione Piero Castelliti, Presidente del Propeller Club di Crotone promoter della esperienza.

«E’ stato un viaggio particolare ma ricco anche di esperienze umane. Mi sono trovato bene con i miei compagni e con gli ufficiali che ci hanno fatto capire cosa vuol dire “imbarcarsi” e rimanere lontano da casa. Stare sulla nave militare più bella del mondo – continua – è stato incredibile. Facevamo i turni, lavoravamo, ma allo stesso tempo ci siamo divertiti. Abbiamo avuto un coordinatore fantastico al quale abbiamo posto le nostre domande, ci hanno insegnato tante cose come ad esempio l’osservazione degli astri e delle stelle e poi anche l’importanza di mantenere bella una nave del genere».

Un ragazzo con le idee chiare e con una passione, quella per il mare, che coltiva sin da bambino insieme al papà con il quale si dilettava in immersioni alla scoperta dei fondali. «Vivere in mare – aggiunge – significa anche sacrificio, non è facile stare lontano da chi hai più a cuore, ma a bordo si ha occasione di instaurare rapporti veri e una volta tornati condividere esperienze. Una vita sacrificata – sottolinea – che però dà grandi soddisfazioni».

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