(VIDEO) "Dalla croce nasce la speranza del mondo": la Via Crucis ha riempito piazza Duomo di volti e storie di riscatto
Uno sguardo che sa leggere nel profondo quello dell’Arcivescovo Alberto Torriani, capace di riconoscere nelle ferite della vita i segni della...
Uno sguardo che sa leggere nel profondo quello dell’Arcivescovo Alberto Torriani, capace di riconoscere nelle ferite della vita i segni della rinascita. È accaduto ieri sera, sul sagrato della Basilica Cattedrale di Crotone, dove si è celebrata una Via Crucis intensa e partecipata, segnata dalle parole, ma soprattutto dai volti di coloro che hanno sperimentato la sofferenza e sono diventati “testimoni di speranza”, e anche di coloro che la speranza la portano agli altri.
A introdurre la celebrazione è stata la croce realizzata e portata in processione dagli studenti del Liceo Artistico “Arnaldo Mori” di Crotone. Un simbolo carico di significato, arricchito ad ogni stazione da fiori colorati, che ne hanno trasformato il legno in un racconto vivo, accompagnato da testimonianze di fede, di dolore, di riscatto, mentre lo Stabat Mater intonato dal Coro San Dionigi della Basilica Cattedrale di Crotone ha introdotto alla preghiera intensa.
Le quattordici stazioni sono state scandite da letture e riflessioni alternate alle voci di chi, in prima persona, ha conosciuto il peso della croce nella propria esistenza: persone ai margini, vittime di dipendenze, solitudini, povertà, che oggi, grazie a percorsi di redenzione e all’aiuto concreto di chi crede nella dignità di ogni vita, sono tornate a camminare nella società con passo nuovo.
Accanto all’Arcivescovo Torriani, il rettore-parroco della Basilica Cattedrale Monsignor Alessandro Saraco, Monsignor Pancrazio Limina e Padre Vasyl, sacerdote ucraino, hanno condiviso il cammino spirituale e comunitario della Passione, in una piazza carica di ascolto e preghiera.
Sul sagrato anche i rappresentanti delle associazioni, silenziosi ma presenti, che ogni giorno trasformano la solidarietà in gesto concreto, portando luce nelle storie più buie. È a loro e a chi, ogni giorno, prova a farsi prossimo, che l’Arcivescovo ha rivolto un pensiero: “Ci sono persone rassicurate nel mistero dell’amore in cui il male è inghiottito. Dalla croce nasce davvero la speranza del mondo.”
Dopo anni in cui piazza Duomo era rimasta orfana della sua Cattedrale, chiusa e silenziosa, la Via Crucis ha segnato il ritorno della comunità: un popolo che si è ritrovato, tra volti e voci, per camminare insieme nella fede e nella speranza. Tra queste, anche quella di Giovanni Bifezzi, ex detenuto oggi impegnato nel sociale grazie al Consorzio Jobel, che ha raccontato il suo percorso di riscatto, testimoniando come la croce possa diventare punto di svolta, e non condanna.
Danilo Ruberto