(VIDEO) Quella di Salvatore Sarcone è una Storia da raccontare ai più giovani
Quella di Salvatore Sarcone è una storia che racconta anche la nostra Italia. E’ la storia di un bambino, oggi diventato uomo, con “un messaggio per i giovani, per le nuove generazioni“, come dichiara...
Quella di Salvatore Sarcone è una storia che racconta anche la nostra Italia. E’ la storia di un bambino, oggi diventato uomo, con “un messaggio per i giovani, per le nuove generazioni“, come dichiarato dall’autore stesso ieri pomeriggio presso la sala della Lega Navale italiana sezione di Crotone dove ha presentato la sua autobiografia ““Salvatore lo faremo ragioniere. Da Cutro alla Sapienza di Roma: il lungo viaggio di un giovane senza speranze”, edito da Mondadori.
A fare gli onori di casa il presidente della Lega Navale di Crotone Gianni Liotti, con l’avvocato Luigi Bitonti che ha introdotto l’autore, in un dialogo reciproco in cui Sarcone ha raccontato la sua vita davanti non solo gli amici di sempre, ma anche di tanti curiosi.
Salvatore Sarcone, professore ordinario in Economia Aziendale a Roma, ci racconta la sua storia, dai primi passi fino ad oggi, dalla speranza del padre, commerciante, di vedere il figlio studiare tra i banchi di scuola e conseguire il diploma.
“Io ero completamente spiazzato dalla proposta del mio maestro – ci racconta l’autore – nelle mie valigie, quando viaggiavo, c’erano libri e cose da mangiare perché non avevamo la possibilità di andare ad un negozio e farci un panino. Perché questo c’era negato“.
Sullo sfondo la sua città, Cutro: “Manco da Cutro da quasi 50 anni essendomi trasferito a Roma – ha continuato – Forse oggi c’è una maggiore coscienza civile che finalmente teorizza e porta sul territorio i valori dell’onestà, i valori civili, del vivere civile. Nella mia realizzazione professionale io non avevo la cosiddetta intelligenza cognitiva, quindi non ero attrezzato, non ero smart sul piano intellettivo per fare la carriera accademica, però ce l’ho fatta lo stesso, attraverso il sacrificio, la perseveranza, l’impegno continuo e quindi se ce l’ho fatta io ce la possono fare tutti i giovani che non hanno l’intelligenza cognitiva“.
Il racconto autobiografico avanza dall’infanzia verso l’età adulta, con la voglia di emergere e diventare qualcuno, raccontando parallelamente l’Italia della miseria, del boom economico, e dell’avanzamento in società: “Esorto i ragazzi ad impegnarsi, a perseverare nella realizzazione dei propri sogni perché tutti ce la possono fare – è il suo monito – Io ho avuto una fortuna immensa nell’aver incontrato il mio maestro che mi ha cambiato la vita. I giovani hanno bisogno pure diciamo così di un po’ di fortuna , perchè spesso la buona volontà diciamo così potrebbe non bastare”.
I suoi maestri non ci sono più, ma oggi “ci sono persone che possono educare al bene. Il Meridione non offre molte alternative e quindi i giovani dovrebbero avere un po’ più di coraggio nell’andare fuori, nell’incontrare le possibilità, perché la fortuna non viene così a caso. Bisogna pure un po’ spingerla, e come dice Augusto Minzolini nella presentazione del mio libro la fortuna bisogna pure tentarla. E se io non mi fossi laureato con 110 probabilmente il mio maestro non mi avrebbe chiamato”.
In conclusione: “Un po’ di noi ce la dobbiamo mettere pure”. Tanto pubblico ieri si è recato dunque presso la Lega Navale Italiana per salutare un amico, Salvatore, oggi diventato Professore Ordinario.
