(VIDEO) San Francesco d'Assisi, il Santo che rinnova la Chiesa da dentro

A Crotone, il convegno “L’attualità del messaggio di San Francesco” ha riunito voci del mondo religioso e accademico per riflettere sulla straordinaria modernità del Santo di Assisi

A cura di Redazione
04 novembre 2025 07:00
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Ottocento anni dopo la morte di San Francesco d’Assisi, il suo messaggio continua a parlare con una forza che attraversa i secoli. Ieri a Crotone, nella sala gremita per il convegno “L’attualità del messaggio di San Francesco”, organizzato dall’Università Popolare Mediterranea (UPMED) in collaborazione con i Borrelliani, il DISU e con il patrocinio del Comune di Crotone, si è respirata un’atmosfera di intensa partecipazione.

L’incontro si è aperto con i saluti dell’assessore Nicola Corigliano, cui è seguita l’introduzione del presidente dell’UPMED, Maurizio Mesoraca. A presiedere i lavori, il rettore Vittorio Emanuele Esposito. Tra i relatori, figure di spicco del mondo religioso e accademico calabrese: monsignor Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme; fra Luigi Loriggio, vicario provinciale dei Frati Minori di Calabria; e il professor Luca Parisoli, docente dell’UNICAL e studioso del pensiero francescano.

Monsignor Parisi ha offerto una riflessione profonda: “San Francesco si pone come un elemento di rottura con un contesto ecclesiale che si stava perdendo un po’ nella teoria. Certamente importante per l’elaborazione teologica, ma che aveva smarrito il contatto con la gente, con il popolo. Francesco, invece, ha segnato un punto di svolta interpretando il Vangelo in modo nuovo”.

Il vescovo ha poi sottolineato che “l’attualità è data dal fatto, non solo di essere segno di contraddizione, ma dalla capacità di rinnovare la Chiesa restando al suo interno, come accadeva nella profezia antica. Ancora oggi si parla di Francesco d’Assisi non solo per la sua scelta radicale, ma per i temi che ha saputo introdurre e che ancora graffiano le nostre coscienze”.

Fra Luigi Loriggio ha ricordato invece un momento simbolico e carico di emozione: “Ero sotto il balcone della loggia al momento dell’elezione di Papa Francesco. Molta gente, soprattutto giovani, diceva ‘speriamo si chiami Francesco’. Quando è arrivata la proclamazione del nome c’è stato un boato incredibile. Per noi frati è stato un onore ma anche una responsabilità, perché in quel momento Francesco tornava al centro della vita della Chiesa, riaffermando il valore della sua esperienza e del suo messaggio”.

Il professor Luca Parisoli ha portato l’attenzione sul Francesco amante del creato e degli animali: “Non è l’amore per la natura nelle sue espressioni più simpatiche. Francesco ci insegna ad amare il cagnolino come il verme. È radicale in questo, e lo era per la sua epoca come lo è anche oggi, quando spesso amiamo la natura in modo un po’ mieloso”.

A completare la giornata su San Francesco d'Assisi, una mostra pittorica sul “Cantico delle Creature” curata dall’artista Joanne Bosch, che ha tradotto in immagini l’armonia tra uomo, natura e divino, rendendo omaggio con il linguaggio universale dell’arte al Santo che ancora oggi parla al mondo.

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