(VIDEO) Scienza e medicina in ascolto contro la violenza di genere
A Crotone l’incontro “La Voce che Cura” evidenzia il ruolo di medicina, psicologia e sanità nella prevenzione e nel sostegno alle vittime, a cura del Rotaract
La scienza e la medicina giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro la violenza di genere, offrendo strumenti di prevenzione, diagnosi e supporto alle vittime. Ieri sera, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Rotaract Club di Crotone, insieme a Inner Wheel Club, Fidapa sezione di Crotone e Soroptimist Club di Crotone, ha organizzato l’incontro aperto alla cittadinanza “La Voce che Cura – scienza e umanità in ascolto contro la violenza di genere”, con l’obiettivo di diffondere consapevolezza, promuovere il dialogo e costruire una cultura del rispetto.
A fare gli onori di casa, il presidente del Rotaract Enrico Pedace, ha sottolineato: “Il messaggio che vogliamo lanciare è quello che la violenza di genere si può combattere. Oggigiorno, infatti, è fondamentale perché troppe sono le vittime che vengono uccise in quanto donne. Noi oggi stiamo lanciando un messaggio che uniti possiamo, appunto, combattere questo fenomeno.”
Al tavolo dei relatori, la dottoressa Letizia Tiano, direttore UOC Psichiatria dell’ospedale di Crotone, ha spiegato come la violenza di genere sia spesso guidata da dinamiche relazionali complesse: “È la manipolazione emotiva che è una sorta di, l'ho definita una danza, una danza relazionale disfunzionale che si viene a creare tra due persone che incastrano i loro bisogni, che sono il narcisista e la persona con tratti dipendenti. È considerato, appunto, il motore invisibile della violenza di genere perché quando questa manipolazione porta alla sopraffazione dell'altro, alla prevericazione dell'altro, ecco che si manifesta con violenza, prima psicologica e poi anche fisica e sessuale. Sicuramente è importante perché ci fornisce una disciplina che ci fornisce metodi scientifici che ci permettono di cristallizzare quella che è la prova quando purtroppo ci troviamo di fronte a situazioni che evolvono in eventi di natura fatale.”
La professoressa Isabella Aquila, direttore della scuola di specializzazione in medicina legale, ha aggiunto il valore della medicina legale: “Ci può fornire anche una metodologia importante per determinare nell'ambito della prevenzione quelli che possono essere dei campanelli d'allarme, che possono essere delle situazioni che devono essere attenzionate e quindi il metodo medico-legale ci permette anche di eventualmente prevenire eventi di questo genere.”
Il professore Matteo Sacco, ricercatore tenure track in medicina legale, ha evidenziato il ruolo cruciale dei sanitari: “Il ruolo del sanitario è sicuramente un ruolo fondamentale, questo perché molto spesso le vittime accedono per la prima volta all'interno del pronto soccorso ed è fondamentale che il sanitario sappia intercettare dei segnali che possono essere anche segnali non sempre espliciti ma anche sfumati, sappia interpretare un insieme di segni che il paziente o comunque la paziente può manifestare. Quindi certamente il ruolo è indispensabile nei termini di una diagnostica che deve essere tempestiva e di una segnalazione, soprattutto quando si tratta di violenze che coinvolgono soggetti minori o comunque circostanze di violenza aggravata, che deve essere per l'appunto tempestiva e quindi immediatamente trasmessa all'autorità giudiziaria competente.”
Tra gli altri presenti, Rosaria Vazzano, presidente Fidapa Crotone, Giuliana Foresta Galea, presidente Inner Wheel Club di Crotone, Maria Lucia Cosentino, presidente Soroptimist Club di Crotone, e la dottoressa Francesca Megna, dirigente di psicologia dell’ospedale di Crotone, hanno contribuito a sottolineare come ascolto, competenza e collaborazione siano strumenti imprescindibili nella prevenzione e nel contrasto della violenza sulle donne.
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