(VIDEO) Trent’anni di architettura a Crotone: l’Ordine celebra con un dialogo tra fede e progettazione
Dal 1995 al 2025, una storia lunga trent’anni: riflessioni e confronto con Mons. Alberto Torriani nella sede dell’Ordine degli Architetti
Un incontro ricco di riflessioni quello che si è svolto ieri presso la sede dell’Ordine degli Architetti di Crotone, in occasione dei trent’anni di attività dell’Ordine. Un anniversario che è diventato occasione di confronto tra fede, bellezza e progettazione, grazie al dialogo con Monsignor Alberto Torriani, vescovo di Crotone, che ha condiviso la sua visione di architettura come linguaggio educativo e spirituale.
Partendo dalla “Laudato si’” di Papa Francesco, l’enciclica del 2015 dedicata alla cura della casa comune e alla bellezza che educa, il vescovo Torriani ha ricordato come l’architettura possa diventare strumento di crescita e di pace. «La mia passione per l'architettura nasce dal fascino di vedere le cose belle, come la bellezza ha educato me – ha detto – credo che ancora di più la bellezza sia il modo con cui si educano non solo le persone, ma anche i popoli, le comunità, i gruppi. La passione per le costruzioni l'ho avuta fin da piccolo, mi piaceva disegnare. La cosa bella è che quello che avevo nella mente mi piaceva poi farlo vedere agli altri. Come dice Papa Francesco nella Laudato si’, di cui quest’anno celebriamo il decimo anniversario, c’è un passaggio proprio sull’architettura, sulla bellezza. Parla di bellezza sociale che educa, che restituisce dignità non solo agli spazi ma anche alle persone che li vivono.»
A introdurre e moderare l’incontro è stato Francesco Livadoti, presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC di Crotone, mentre i saluti sono stati porti da Giovanni Gentile, presidente dell’Ordine, e da Angela Panza, consigliere eletta dell’Ordine degli Architetti PPC di Milano.
Proprio Gentile ha voluto sottolineare il valore sociale e comunitario dell’architettura: «Pensare al ruolo della Chiesa in una comunità significa anche pensare al suo aspetto architettonico, che si sposa con il vissuto, con il presente e con il futuro di una città. L’idea di bellezza è ad ampio raggio: se un cittadino vive in una città dove la bellezza la fa da padrona, è il cittadino stesso che si accultura, non solo culturalmente ma anche visivamente. Impara a guardare, ad approcciarsi diversamente alla città, e tutto diventa più semplice.»
Livadoti, nel suo intervento, ha richiamato lo spirito di collaborazione che ha ispirato la giornata: «Si possono costruire ponti, come quello che abbiamo provato a fare oggi unendo le comunità degli architetti ma anche quella religiosa, tra Milano e Crotone. Un ponte lunghissimo, ma questo era l’intento: un incontro come quello che Papa Francesco definisce stimolo al dialogo tra giovani, comunità e professionisti. Questa è la mission della Fondazione dell’Ordine degli Architetti: rappresentare e unire, attraverso la bellezza e il confronto.»
Un momento di condivisione nel segno della bellezza che educa e della comunità che si costruisce, ogni giorno, anche attraverso l’architettura.
