Cellulite: quali sono le zone del corpo più esposte alla sua comparsa

Quando si parla di cellulite, il pensiero corre immediatamente a un inestetismo tanto diffuso quanto mal compreso. Spesso liquidata ...

A cura di Redazione
18 aprile 2025 09:14
Cellulite: quali sono le zone del corpo più esposte alla sua comparsa - Tourist in Badwater Basin at hot summer day, Death Valley National Park, California, USA.
Tourist in Badwater Basin at hot summer day, Death Valley National Park, California, USA.
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Quando si parla di cellulite, il pensiero corre immediatamente a un inestetismo tanto diffuso quanto mal compreso. Spesso liquidata come un semplice difetto estetico, la cellulite è in realtà il risultato di una serie complessa di fattori che coinvolgono microcircolazione, sistema linfatico, metabolismo dei tessuti e predisposizione ormonale. Comprendere le dinamiche che la determinano è fondamentale per affrontarla in modo efficace, così come conoscere le aree del corpo dove tende a comparire con maggiore frequenza. Per ciascuna di queste zone esistono oggi metodologie e trattamenti specifici – in questo approfondimento di lasermilano.it vengono descritti i più moderni – che possono essere valutati in base allo stadio della cellulite, alla conformazione corporea e agli obiettivi estetici di chi li richiede.

La cellulite non è una patologia, ma una condizione fisiologica che interessa soprattutto le donne. La sua comparsa è legata principalmente all’accumulo di liquidi e di cellule adipose in determinate zone sottocutanee, dove il tessuto connettivo risulta più debole. Questo provoca le tipiche ondulazioni della pelle che vengono comunemente associate al fenomeno della “pelle a buccia d’arancia”.

Tra le aree più frequentemente colpite troviamo i glutei. Questa parte del corpo, che fisiologicamente tende ad accumulare grasso per ragioni legate alla regolazione ormonale femminile, è spesso soggetta a ristagni linfatici e a una circolazione meno attiva, specialmente in persone che conducono una vita sedentaria o che passano molte ore sedute. Il risultato è una maggiore predisposizione alla formazione di noduli adiposi e a un ispessimento del tessuto sottocutaneo.

Anche le cosce sono una delle zone maggiormente interessate dalla cellulite. In particolare, la parte posteriore e laterale – quella che nella terminologia comune viene chiamata “culotte de cheval” – è estremamente sensibile all’azione combinata di ormoni, predisposizione genetica e scarsa ossigenazione dei tessuti. In quest’area, la cellulite può manifestarsi in forma più marcata, con irregolarità visibili anche senza compressione della pelle.

Un’altra zona spesso coinvolta è l’addome, soprattutto nei periodi di cambiamento ormonale o di alterazioni del peso corporeo. La presenza di cellulite su fianchi e parte bassa dell’addome può essere legata a fattori alimentari, a squilibri digestivi, ma anche a tensioni posturali e a uno stile di vita poco attivo. In alcune donne, l’addome è una delle prime zone in cui si evidenziano segni di ritenzione e perdita di tonicità.

Le braccia, in particolare la zona posteriore del tricipite, rappresentano una sede meno comune ma non rara per la cellulite. Qui, oltre al fattore adiposo, entra in gioco il tono muscolare: la perdita di tonicità e il cedimento del tessuto connettivo contribuiscono alla comparsa di ondulazioni visibili, spesso accentuate da un rilassamento della pelle legato all’età o a variazioni importanti di peso.

Anche le ginocchia possono essere interessate dal fenomeno, soprattutto nella parte interna e posteriore. In quest’area, la cellulite può assumere una forma più localizzata, ma comunque visibile. L’origine può essere legata a una cattiva circolazione venosa o linfatica, a uno scarso movimento o a fattori costituzionali. Non è raro che le irregolarità in questa zona siano accompagnate da gonfiore o da un senso di pesantezza.

Infine, alcune persone notano segni di cellulite anche sulle caviglie e sulla parte superiore dei polpacci. In questi casi, le cause sono spesso legate a un importante ristagno dei liquidi o a problemi vascolari. La comparsa in queste zone, meno comuni, può essere un segnale di disfunzioni più profonde della circolazione linfatica o venosa.

Va detto che la distribuzione della cellulite non è sempre simmetrica e può variare significativamente da persona a persona. La predisposizione genetica, l’età, il livello di attività fisica, l’alimentazione, le abitudini posturali, l’uso di determinati farmaci e lo stato ormonale sono tutti elementi che influenzano la localizzazione e la severità della condizione.

La buona notizia è che, proprio grazie alla crescente conoscenza del fenomeno, oggi è possibile intervenire in modo più mirato. L’identificazione delle zone critiche è il primo passo per un trattamento efficace, che può includere approcci diversi: dall’attività fisica strutturata ai massaggi drenanti, dai trattamenti localizzati a base di tecnologie estetiche fino a cambiamenti nelle abitudini quotidiane.

L’approccio più efficace resta quello personalizzato. Ogni corpo ha una propria mappa di reazioni e di resistenze, e ogni trattamento, per funzionare, deve partire da una valutazione attenta delle zone coinvolte e delle cause che contribuiscono alla comparsa della cellulite. A partire da una corretta diagnosi estetica, si può costruire un percorso che tenga conto non solo dell’aspetto visivo, ma anche del benessere complessivo della persona.

In conclusione, conoscere le zone del corpo più esposte alla comparsa della cellulite non serve solo a migliorare l’aspetto estetico, ma anche a prendersi cura del proprio equilibrio interno. La pelle, il tono muscolare, la microcircolazione e la postura sono parte di un sistema integrato che va ascoltato e sostenuto, con azioni coerenti e continuità. Non esiste una soluzione universale, ma ci sono molte strade percorribili per chi desidera affrontare questo tema in modo consapevole, senza scorciatoie e con l’obiettivo di valorizzare il proprio corpo in tutte le sue fasi.

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