Crotone - Barbuto (M5S): «Del reparto di medicina nucleare non vi è traccia in ospedale»
Crotone - «La lettura dell’atto aziendale dell’ASP di Crotone, lasciato in eredità ai cittadini crotonesi prima della sua partenza ...

Crotone – «La lettura dell’atto aziendale dell’ASP di Crotone, lasciato in eredità ai cittadini crotonesi prima della sua partenza dal Commissario Brambilla, è veramente singolare» a scriverlo in una nota è Elisabetta Barbuto, coordinatrice del movimento Cinque Stelle.
«Al netto delle tante criticità che il piano presenta già denunciate nelle opportune sedi dai sindacati e con l’auspicio che il nuovo Commissario nominato e prossimo all’insediamento possa incidere in maniera positiva e concreta sullo stesso, due sono i macroscopici casi sui quali stasera vorrei accentrare la mia e la vostra attenzione: Medicina nucleare e Fisiopatologia respiratoria. Di entrambi mi sono occupata in passato per diversi motivi e non posso che mettere a confronto la palese contraddittorietà nell’approccio aziendale con gli stessi.
Era il 2019 quando iniziai ad occuparmi del reparto di medicina nucleare chiuso per carenze strutturali e di mancanza di adeguate misure di protezione che ponevano a rischio la salute degli operatori sanitari e dell’utenza. Ebbene il 12 luglio dello stesso anno la Direzione ASP di Crotone adottò una delibera che prevedeva l’approvazione del progetto preliminare di fattibilità tecnico economica per i lavori di ristrutturazione ed ampliamento degli spazi occupati dal servizio di medicina nucleare che avrebbe potuto, in seguito, contare non solo su un reparto strutturalmente sicuro, ma anche su una ulteriore macchina più moderna per l’esecuzione degli esami strumentali. Secondo la previsione della Dott.ssa Maria Pompea Bernardi, allora commissario f.f. dell’Asp di Crotone, i lavori avrebbero dovuto essere completati entro lo stesso anno. I lavori erano imminenti. Si diceva. In realtà siamo arrivati al 2025 e, nonostante le reiterate proteste dei cittadini e delle associazioni che si occupano da sempre di sostenere i malati oncologici, del reparto di medicina nucleare non vi è traccia in ospedale. Passato anche il treno del PNRR, nulla è dato sapere ad oggi sullo stesso che, trova comunque spazio nelle pagine dell’atto aziendale a testimonianza della fervida fantasia degli amabili redattori, pur non superando, e non potrebbe farlo, una realtà ben diversa: Il reparto di medicina nucleare esiste solo sulla carta come una scatola vuota messa in bella evidenza alla faccia dei malati oncologici, dei loro disagi e delle loro proteste. E chissà per quanto lo resterà.
Al contrario, realtà vive ed operanti nell’ambito ospedaliero grazie alla abnegazione e alla professionalità del loro ridotto personale medico e infermieristico, vengono totalmente ignorate.
Dicono, infatti, le cronache di quella famosa sera conviviale che, tra una portata e l’altra, non poche siano state le perplessità di chi ha partecipato quando ci si è accorti che, dalle pagine dello stesso atto che veniva presentato, era sparita una vera e propria realtà come il servizio di fisiopatologia respiratoria che, solamente nel 2024, ha contato circa 4.000 accessi. Un reparto , anche considerata la tragica esperienza Covid 19 del 2020, che risulta fondamentale in campo pneumologico; un reparto specializzato in medicina del sonno in cui vengono eseguiti esami come la polisonnografia per rilevare le apnee notturne di cui mi sono occupata, peraltro, durante la legislatura precedente presentando una proposta di legge per il riconoscimento delle stesse come patologia altamente invalidante; un reparto con un personale fortemente ridotto che continua comunque ad offrire servizi d’eccellenza.
Dicono sempre le cronache che la macroscopica lacuna sia stata colmata in fretta ed in furia, ma talmente in fretta ed in furia, che l’unico riferimento che oggi si trova nelle pagine dell’atto aziendale è il riferimento ad un incarico di altissima professionalità in Pneumologia. Preludio di nuove riduzioni o di chiusura totale di un servizio che ha dato tanto negli anni alla nostra città? Cosa succederà al reparto di fisiopatologia respiratoria? Forse un percorso inverso a quello di medicina nucleare ? Cosa succederà mai ancora in questa babilonia in cui fantasia e realtà continuano a sovrapporsi? Cosa succederà soprattutto all’utenza che dovrebbe rappresentare l’unica vera preoccupazione dei redattori del piano la cui lettura dimostra, invece ed una volta di più, quanto la sanità pubblica crotonese, e non solo, sia allo sbando mentre si annuncia con suono di fanfare la fine del commissariamento della sanità calabrese. Ma, si sa, il fumo non costa nulla. E quanto fumo a Crotone. Quanto fumo in Calabria».