Crotone, ex Mercati Generali: torna alta l’attenzione dopo la denuncia di Giuseppe Trocino

Tra degrado, amianto e responsabilità istituzionali, la bonifica resta ferma al palo

A cura di Redazione
11 ottobre 2025 10:00
Crotone, ex Mercati Generali: torna alta l’attenzione dopo la denuncia di Giuseppe Trocino -
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È riesplosa la questione degli ex Mercati Generali di Crotone, un’area industriale di Vescovatello da anni al centro di segnalazioni e procedimenti giudiziari. A riaccendere i riflettori è stato Giuseppe Trocino, che in un audio circolato in rete ha denunciato lo stato di abbandono del sito, puntando il dito contro la persistente presenza di amianto e il degrado delle strutture.

«È incredibile ragazzi… coperture fatiscenti, amianto sfaldato, aree deserte e pericolose. Non si può più far finta di nulla», ha dichiarato l’attivista, chiedendo interventi immediati, controlli ambientali e un calendario pubblico delle operazioni di bonifica.

La vicenda non è nuova agli enti locali. Già nel 2022 il Comune di Crotone, insieme a varie associazioni ambientaliste – tra cui Italia Nostra, WWF e Circolo Ibis – aveva diffidato la proprietà, la Ciliberto Spa, ad avviare la rimozione dell’amianto in base a un’ordinanza comunale. Il successivo ricorso della società è stato respinto dal Consiglio di Stato, che ha confermato l’obbligo di procedere con la bonifica. Nel 2023, inoltre, Gregorio Ciliberto è stato citato a giudizio dalla Procura per omessa bonifica dell’area e dei capannoni.

Negli ultimi mesi, diversi cittadini – tra cui Filareto e Salerno – hanno ribadito con diffide formali la richiesta di interventi urgenti per mettere in sicurezza l’intero complesso.

Trocino, nel suo intervento, ha posto l’accento anche sulla responsabilità delle istituzioni: «Non bastano le ordinanze, serve un atto di coscienza e di rispetto verso chi vive accanto a queste aree. Vogliamo trasparenza e accesso ai dati dei monitoraggi».

Intanto, il movimento “Movimentando” ha promosso una petizione popolare indirizzata a Comune, Regione e autorità giudiziarie per sollecitare un’accelerazione dei lavori di bonifica. Dal canto suo, il Comune ha annunciato l’avvio di nuovi controlli su aria e acqua in collaborazione con ARPA Calabria.

Ma la tensione resta alta. Se la situazione non cambierà in tempi brevi, la questione rischia di trasformarsi non solo in un problema ambientale, ma anche in una ferita aperta sul piano sanitario e civico. Con la denuncia di Trocino, quella che sembrava una vicenda ormai archiviata torna a interpellare l’intera comunità: chi interverrà davvero, e chi pagherà il prezzo dell’inerzia?

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